mercoledì 18 ottobre 2023

Clue, dalla scatola allo schermo

Prima delle trasposizioni cinematografiche dei giochi di ruolo degli ultimi anni, prima ancora dei film sui giochi da tavolo strampalati raccolti nel filone di Jumanji (1995), è esistito un film totalmente unico che, uscendo dalla scatola di cartone che lo confinava sugli scaffali di molte case in tutto il mondo, ha incontrato il Noir e i classici Murder Mysteries e li ha abbracciati con una dose massiccia di ironia e caos: Clue (Signori, il delitto è servito, 1985).
Anche chi non è appassionato ai misteri gialli né tanto meno ai giochi da tavolo conosce sicuramente Clue / Cluedo1 , lo storico gioco ora di proprietà della Hasbro che, grazie a Anthony E. Pratt, dal 1948 riunisce tutti intorno a un tavolo per scoprire chi ha ucciso la vittima, dove e con cosa.

Capitolo I
Cena con delitto

Il “Clue” che è rimasto a lungo nell’ombra è il film uscito nel 1985, opera ispirata in tutto e per tutto a una partita a Cluedo2 e nata dalle penne di Jonathan Lynn3 John Landis4. Ambientato in una isolata villa del New England nel 1954, in pieno McCarthyismo, con tanto di cani da guardia famelici e perenne temporale, il film si apre con l’arrivo dei primi sei invitati, tutte persone senza legami apparenti tra di loro e che, per mantenere l’anonimato, adotteranno degli pseudonimi. 

Dopo che gli ospiti sono stati accolti dallo zelante maggiordomo Wadsworth (Tim Curry) e dalla giovanissima cameriera Yvette (Coleen Camp), arriva l’ultimo ospite, il signor Boddy. Può cominciare la cena, e con essa anche il flusso continuo di comicità e di scambi di occhiate, alcune maliziose, altre sospette.

Come consueto il gruppo si sposta nello studio per bere qualcosa e, soprattutto, per scoprire il motivo dietro l’invito a questa strana cena. Il maggiordomo Wadsworth annuncia che tutti quanti, per motivi diversi, erano vittime di ricatto da parte del signor Boddy (Lee Ving): la signora White (Madeline Kahn5) è accusata di aver ucciso il marito, un celebre fisico nucleare; il professor Plum (Christopher Lloyd), medico psichiatra per l’OMS, è stato radiato dall’ordine perché sospettato di aver abusato di una sua paziente; la signora Peacock (Eileen Brennan) è la moglie di un senatore al centro di uno scandalo di presunta corruzione; la signorina Scarlet (Lesley Ann Warren) è la direttrice di un bordello illegale a Washington D.C.; il colonnello Mustard (Martin Mull) lavora al Pentagono ma è anche un cliente della signorina Scarlet e il signor Green (Michael McKean) lavora per il Dipartimento di Stato ed è un omosessuale non dichiarato.
I segreti degli ospiti vengono a galla, reati che, in qualche modo, ruotano intorno al centro della legalità e della politica americana: Washington.

Il maggiordomo annuncia che la polizia è già stata chiamata ma Boddy ricorda a tutti che in tal modo, oltre ai suoi crimini, verranno alla luce anche quelli di tutti gli altri. Secondo il ricattatore vi è un’altra strada per risolvere la situazione: far fuori il maggiordomo e mantenere nascosti tutti i segreti. Boddy affida a ciascuno una delle classiche armi di Clue: un candelabro, una corda, un tubo di piombo, una chiave inglese, un pugnale e una pistola.

Poi il buio.6

Un colpo, seguito da un tonfo, uno sparo, un vaso rotto e un urlo.
Una volta tornata la luce si scopre il cadavere di Boddy, il quale tuttavia non tradisce l'arma usata per ucciderlo né, tanto meno, il colpevole. Gli ospiti iniziano ad accusarsi a vicenda, timorosi di star passando la serata con un assassino, chiunque esso sia. Il maggiordomo Wadsworth confessa di avere anche lui un movente: molti anni prima la moglie si era suicidata perché stremata dalle richieste e dai ricatti di Boddy, dal momento che la donna non voleva rivelare i nomi di alcuni socialisti. Proprio Wadsworth era il vero mittente delle lettere di invito, in un tentativo di mettere alle strette Boddy e di consegnarlo alla giustizia, liberando dalle sue grinfie tutti gli ospiti e la memoria di sua moglie.

Rimane però il mistero di chi abbia ucciso Boddy, tanto che comincia una perlustrazione della villa per cercare chi altro è in casa: arrivati nelle cucine scoprono il corpo della cuoca di casa, la signora Ho (Kellye Nakahara), pugnalata, e di conseguenza vittima e non omicida. Una volta tornati nella sala vi è un grande assente: il corpo di Boddy.

Come può aver fatto un cadavere ad alzarsi e andarsene? Era veramente morto? Con una seconda perlustrazione si trova il cadavere in bagno, stavolta sanguinante, decisamente morto a causa di un colpo alla testa con il candelabro.
Wadsworth decide di prendere in mano la situazione: chiude in un mobiletto tutte le armi a disposizione e sta per gettare la chiave in giardino quando, una volta aperta la porta, si ritrova davanti un automobilista (Jeffrey Kramer) che chiede aiuto. Wadsworth lo scorta in una saletta per fargli fare una telefonata ma lo chiude dentro, timoroso che in qualche modo questi possa scoprire i ben due cadaveri che in poco tempo sono spuntati nella villa.

Gli ospiti decidono di scandagliare l'intera casa, da cima a fondo, in coppie di due, ognuno sospettoso degli altri. Mentre si aggirano fra soffitte polverose e camere completamente buie, qualcuno apre il mobiletto, prende la chiave inglese e uccide l'automobilista: la sua morte viene scoperta in maniera fortunosa dal colonnello Mustard e dalla signora Peacock, grazie a un passaggio segreto che li catapulta nella saletta. Gridando aiuto vengono salvati da Yvette, che apre la porta chiusa con un colpo di rivoltella, avendo trovato, appunto, il mobiletto delle armi completamente aperto.
Un agente di polizia (Bill Henderson) in perlustrazione trova l'auto abbandonata nella pioggia e decide di rintracciare l'automobilista, dirigendosi verso la casa più vicina per chiedere informazioni e fare una telefonata. Cercando di ingannare il poliziotto, Wadsworth si ritrova a dover rispondere a una chiamata del capo dell'FBI, J. Edgar Hoover in persona. All'improvviso la luce svanisce, interrotta da una persona misteriosa, e in breve il poliziotto, Yvette e una “singing telegram” (Jane Wiedlin) vengono uccisi rispettivamente con il tubo, la corda e il revolver.

In questa assurda serie di avvenimenti, il body count si assesta ora a cinque.

Appena ripristinata la corrente, Wadsworth dichiara di aver capito chi c'è dietro tutte queste morti, dal momento che tutti i presenti sono in qualche maniera legati agli altri: la cuoca, infatti, aveva lavorato per la signora Peacock, il poliziotto aveva ricevuto una mazzetta dalla signora Scarlet mentre l'automobilista era stato l'autista del colonnello Mustard durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio al culmine della suspense qualcuno suona il campanello: si rivela tuttavia essere solo un predicatore (Howard Hesseman), che viene prontamente scacciato dalla signora Peacock.

Capitolo II
Chi é stato?

Quindi, il finale? È più complesso di quanto si possa immaginare, dato che il film ha ben tre finali possibili, che Wadsworth ci spiega nel dettaglio trotterellando per casa in maniera sempre più frenetica. Possiamo godere di tutti e tre nella loro interezza solo ora, nella versione home video, mentre nelle sale (in totale mille7) veniva proiettata solo una versione per cinema.
Finale A (How It Might Have Happened): Yvette ha ucciso la cuoca e Boddy con il candelabro su ordine della signora Scarlet, la quale poi ha ucciso Yvette e le altre vittime. Accusata, la signora Scarlet minaccia gli altri di ricattarli proprio come faceva Boddy e si prepara a sparare Wadsworth: il maggiordomo dichiara che non ci sono più proiettili e, mentre irrompono in casa moltissimi agenti di polizia, disarma Scarlet e la consegna alla giustizia. Quello che si pensava essere il predicatore è in realtà il capitano della polizia, che si congratula con Wadsworth, agende FBI sotto copertura, il quale però, per assicurarsi di aver fatto bene i calcoli, spara con la rivoltella in direzione del lampadario: a sorpresa esce un ultimo proiettile, che trancia la corda facendo piombare il lampadario di ferro a terra, a pochi centimetri dal colonnello Mustard.

Finale B (How About This?): la signora Peacock ha ucciso tutte le vittime, essendo manovrata da poteri stranieri; messa alle strette impugna il revolver e riesce a scappare tenendo sotto mira gli altri ospiti. Tuttavia fuori dalla villa, il predicatore la bracca e si identifica come il capo della Polizia; gli agenti circondano in poco la casa e Wadsworth, di nuovo un agente FBI sotto copertura per investigare la spia Peacock, chiede agli ospiti se vogliono del dolce o della frutta.
Finale C (Here's What Really Happened): ognuno, ad eccezione del signor Green, ha ucciso almeno un'altra persona: Plum aveva sparato a Boddy, mancandolo, ma lo aveva finalmente ucciso nel momento di prima perlustrazione con il candelabro; la signora Peacock ha pugnalato la cuoca; il colonnello Mustard ha ucciso con la chiave inglese l'automobilista; la signora White ha ucciso Yvette nella sala da biliardo con la corda perché gelosa, dopo aver trovato una lettera tra la cameriera e suo marito (anche lui caduto vittima della moglie); la signora Scarlet aveva invece ucciso il poliziotto nella biblioteca con il tubo.

Quando il signor Green viene accusato di aver sparato alla ragazza fuori alla porta, egli si difende sottolineando che la rivoltella è scomparsa: chi la possiede sarà sicuramente il colpevole. Wadsworth tira fuori la rivoltella dalla tasca e annuncia che il vero Boddy è proprio lui, mentre quello che oramai giace cadavere era il suo umile maggiordomo; Wadsworth/Boddy dichiara di voler continuare a ricattare i presenti, ora che gli altri testimoni sono tutti morti. In questo momento il signor Green estrae a sorpresa un'altra rivoltella e uccide Boddy, aprendo la porta alla polizia (e al comandante in abiti da predicatore) in qualità di agente FBI per far arrestare tutti poiché colpevoli degli omicidi avvenuti nella villa durante la serata, tranne per Boddy che ha ucciso personalmente.
Vi era però un quarto finale8 che era stato girato, ma che secondo il regista Lynn non era di qualità, in cui tutte le morti erano da imputare a Wadsworth che, divenuto ormai folle, voleva raggiungere la perfezione in qualcosa, avendo fallito nell'essere il marito perfetto e il perfetto maggiordomo: almeno avrebbe creato il delitto perfetto. In questo finale, Wadsworth dichiara di aver avvelenato lo champagne che tutti gli ospiti hanno bevuto e che presto non ci saranno più testimoni e tutti saranno morti; all'arrivo della polizia e dell'FBI, Wadsworth viene arrestato ma riesce a evadere scappando a bordo di una volante. Questa fuga viene tuttavia interrotta da tre cani poliziotto che emergono dal sedile posteriore ed attaccano Wadsworth. L'esclusione di questo quarto finale è forse da imputare al tentativo di rifuggire dallo stereotipo del “the butler did it”.
Uniche due foto superstiti del quarto finale scartato.

Capitolo III
Il cast e le riprese
Tormenti al teatro di posa

La scelta del cast era stata un po' tormentata per Lynn, soprattutto per i ruoli di Wadsworth e della signora Scarlet: Carrie Fisher sarebbe dovuta essere la scandalosa proprietaria del bordello, ma si dovette ritirare per intraprendere un percorso di riabilitazione e disintossicazione a causa dei suoi problemi con alcool e droghe; per quando riguarda il maggiordomo Lynn avrebbe voluto dare il ruolo a Leonard Rossiter9, il quale tuttavia morì prima dell'inizio delle riprese nell'ottobre 1984.

Il secondo nome a cui Lynn pensò per il carismatico maggiordomo protagonista fu il giovane inglese Rowan Atkinson, giovane e non troppo conosciuto fuori dal Regno Unito: al tempo infatti era apparso sul piccolo schermo solo nel Not the Nine O'Clock News e nel The Secret Policeman's Ball del 1979, mentre al cinema nel corto Dead on Time (1983) e in un ruolo marginario in Never Say Never Again del 1983, ultimo film di 007 con Sean Connery nei panni della spia più famosa del mondo. Atkinson era quindi ancora ben lontano dalla celebrità che ha ora, o che avrebbe avuto solo qualche anno dopo, con l'aumentare dei ruoli da lui detenuti e con l'arrivo dei grandi progetti che sono ormai sinonimo del suo nome: BlackadderMr. Bean Johnny English.
La scelta quindi ricadde su Tim Curry10, già monolite del cinema in grado di destreggiarsi sul confine fra comico e spaventoso, con personaggi come Dr. Frank-N-Furter in The Rocky Horror Picture Show (1975) e The Lord of Darkness del fantasy Legend (1985), tanto che il suo stile lo squalificò dal ruolo di Judge Doom in Who Framed Roger Rabbit? (1988).11

Il set è stato completamente costruito all'interno del teatro di posa numero 18 (e parte del 17)12, negli studios della Paramount ad Hollywood, prendendo oggetti e mobili da collezionisti privati (compresa l'illustre dimora del presidente Theodore Roosevelt) per creare una grande villa gotica, ferma a cavallo di XVIII e XIX secolo, sotto la guida del set designer Thomas L. Roysden13. Trovare una villa reale in linea con gli spazi descritti dal gioco era infatti impossibile, e anche partendo da zero sono stati fatti alcuni cambiamenti: ad esempio la veranda nel film è una sorta di serra, mentre nel gioco è una sala da musica14.
Per alcuni spazi, tuttavia, sono stati usati dei luoghi già esistenti, come la villa di South Pasadina (160 S. San Rafael) per la sala da ballo, e gli esterni nella campagna della Country Lane di Pasadina. Avvolto dal mistero però è il luogo in cui sono state girate le scene di fronte alla facciata della dimora: si pensa che siano state create unendo dei filmati della villa a San Rafael con girati recitati all'interno degli studios, grazie alla tecnica Matte15, dal momento che nella crew si ha anche il nome di Albert Whitlock, celebre designer Matte. Le uniche fonti fotografiche che abbiamo per l'aspetto di questa villa risalgono al 2003 e descrivono una facciata già diversa; il problema si complica ulteriormente dal momento che il 5 ottobre 2005 l'intero edificio è stato distrutto da un incendio.16

Capitolo IV
Come hanno reagito,
dopo tutti questi cadaveri?

Clue risulta essere la cena con delitto del cinema con la più marcata ironia, divenendo una commedia degli inganni e dei giochi di parole prima ancora di essere un semplice murder mystery. Questo aspetto è stato accolto in maniera molto diversa da pubblico e critici, alcuni dei quali hanno amato il film per gli stessi motivi per cui altri ancora l'hanno bocciato, se non odiato. Dando un'occhiata alla pagina Metacritic di Clue , notiamo che la critica ha reputato in media il film, nel migliore dei casi, mediocre, mentre il pubblico si è divertito, essendo anche disposto a chiudere un occhio per alcuni intoppi nella scrittura o battute ripetitive17.

Il box office non è stato clemente con Clue che, partendo da un budget di 15 milioni di dollari, ne ha incassati soli 2 milioni al lancio e un totale di 14 milioni sul mercato globale: un vero flop18. Solo alcuni decenni dopo, con l'uscita in VHS prima e in DVD poi, sono arrivati alcuni incassi per il film, anche se la sua fama negativa è stata difficile da cancellare tanto da posizionarlo spesso sullo scaffale “Do You Dare to Rent This Movie?”, come ha potuto constatare di persona lo stesso Lynn già nel 198719.
È curioso, tuttavia, che una delle recensioni della critica più basse e una delle più alte vertano sullo stesso punto: per il Time i personaggi sono così piatti da poter entrare benissimo nella scatola del gioco Cluedo (“The bad news for everyone else is that the colorfully named characters from Clue remain flat enough to be stored in a box, and that all three endings are unpersuasible”), mentre per Slashfilm il cast e l'energia del film sono la cosa migliore dell'intera pellicola (“On paper, this movie should not work, but what we got was an instant classic that is eminently rewatchable and assembled one of the best funny casts ever. The energy levels of the movie are off the charts, keeping it wildly entertaining even in today's short attention span world.”)20. Tuttavia la maggior parte delle recensioni sottolinea, nel bene e nel male, quanto questo film abbia come elementi caratterizzanti il camp e l'essere gimmicky, rendendo il kitsch la moneta per creare qualcosa di ironico ed esteticamente diverso, insolito e divertente.

Il suo lato così assurdo e strampalato, una volta passati anni dall'iniziale shock che colpì gli spettatori nelle sale cinematografiche, ha reso Clue un membro di quella lista di film amati nonostante tutto, avendo ora un forte seguito fra gli amanti del camp e i fan di Curry (che dai tempi di The Rocky Horror Picture Show sono abituati a storie strampalate e over the top). Si hanno infatti cinema che proiettano Clue a mezzanotte, spesso con quello che si chiama uno shadowcast21 , proprio come si fa, su scala maggiore, con The Rocky Horror Picture Show .

Capitolo V
Copycat killer, teatri e remake fantasma

Nonostante la poca fortuna di pubblico e di critica negli anni '80, si hanno presto trasposizioni in forma di libri e rappresentazioni teatrali: nel 1985 stesso, Michael McDowell22, scrittore della sceneggiatura del Beetlejuice di Tim Burton (1988), che ha collaborato in molti episodi di Tales form the Dark Side (1983-1988) di George A. Romero, ha pubblicato una versione di Clue in forma di romanzo, a partire dalla sceneggiatura originale, comprendendo anche il quarto finale poi cancellato.
Sempre nel 1985 John Landis, Johnathan Lynn e Ann Matthews23 hanno pubblicato una trasposizione di Clue nella forma di libro per bambini, chiamato Paramount Pictures Presents Clue: The Storybook, anch'esso comprendente del quarto finale, rendendo questo e il romanzo di McDowell quasi i soli testimoni di un pezzo di film che lo stesso Lynn fa fatica a ricordare24.

Per arrivare al teatro Clue ha impiegato alcuni anni, ma il passaggio era pressoché scontato, visto che molti suoi fan sono anche appassionati di teatro e musical: nel 2017 è stato portato per la prima volta sul palcoscenico del Pennsylvania's Bucks County Playhouse, grazie ai produttori dell'Araca Group (che hanno prodotto, fra gli altri, Wicked), di Work Light Production (di White Christmas) e di Aged in Woods (di Cinderella e Avenue Q), con i set di Anna Louizos, designer di School of Rock, e, soprattutto, con la collaborazione per l'adattamento della sceneggiatura dello stesso Lynn (e l'apporto di Hunter Foster ed Eric Price25). Dopo un tour negli Stati Uniti, Clue è sbarcato anche nel Regno Unito26.
Dal 2011 gli Universal Studios hanno annunciato, ripetutamente, di star lavorando a un film remake di Clue, con la regia di Gore Verbinski, grazie alla collaborazione di Hasbro27 Blind Wink, la casa di produzione del regista stesso. Si parlava infatti di un lavoro congiunto di Verbinaki, Burk Sharpless e Matt Sazama, tuttavia il progetto è stato presto abbandonato da Universal, mentre Hasbro ha cercato per molto tempo di continuare a lavorarci28.

Nel 2016 l'idea viene accolta da 20th Century Fox29, parlando, nel 2018, di Ryan Reynolds come attore protagonista30; un anno dopo Fox (ormai di proprietà della Disney) affida la regia a Jason Bateman, sulla base della sceneggiatura di Rhett Reese e Paul Wernik, che avevano già lavorato con Reynolds nei film di Deadpool31.

Nel 2020 la regia passa a James Bobin32, che ha lavorato ad Alice Through The Looking Glass (2016) e ad alcuni film dei Muppets (2011 e 2014) per Disney, oltre a Dora and the Lost City of Gold (2019) per Paramount. Anche a causa della pandemia e del blocco di Hollywood da essa causato, nel 2022 la regia di questo travagliato film viene affidata a Oren Uziel, autore di 22 Jump Street (2014) e, più recentemente, di The Lost City (2022)33.

Ad oggi tuttavia non si hanno ulteriori notizie su eventuali progressi e, in un clima così teso come quello che si respira ad Hollywood nel 2023, risulta difficile pensare ad un miracoloso arrivo nelle sale di un reboot ipotizzato nel lontano 2011.
Si può dire che Clue, attualmente, continua a vivere nei cuori dei suoi fan e nelle numerose citazioni all'interno di opere televisive, come la puntata “100 Clues” della serie Psych (2006-2014), in cui i celebri attori Martin Mull, Christopher Lloyd e Lesley Ann Warren sono i sospettati di un omicidio all'interno di una villa, e come il grande omaggio fatto da quello che potrebbe essere il film whodunnit di maggior successo nei nostri tempi, Knives Out (2019): la parola “Clue” riecheggia spesso nella villa Thrombey, che in effetti sembra un po' la sontuosa villa, piena di anfratti e passaggi segreti, delineata sul tabellone di Cluedo34Se per il regista e sceneggiatore Rian Johnson, Clue è stato di ispirazione per lo sviluppo della sua creatura Benoit Blanc35, non si può dire lo stesso di quest’ultimo. Detective privato e principe delle cene con delitto, Blanc sembra avere nei confronti del gioco e quindi, forse, anche del film, un senso di antipatia e di rivalsa, che porta gli spettatori a credere gli stessero profondamente antipatici, come si evince già dal trailer di Glass Onion (2022)36.
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NOTE
1 Il gioco, nonostante i suoi quasi ottanta anni, continua ad essere un best seller della Hasbro

2 I diritti del gioco da tavolo erano stati acquistati dalla produttrice Debra Hill per creare un film già il 23/10/1980. Clue (1985), su AFI Catalog of Feature Films. 

3 Regista, sceneggiatore ed attore inglese noto soprattutto per la serie “Yes Minister” che gli è valsa, tra gli altri, tre BAFTA.

4 Regista, sceneggiatore, produttore ed attore americano che ha lavorato a “The Blues Brothers” (1980), “An American Werewolf in London” (1981), “Trading Places” (1983), i video musicali “Thriller” (1983) e “Black or White” (1991) di Michael Jackson e il tristemente notoTwilight Zone” (1983) di Steven Spielberg.

5 Elizabeth di Frankenstein Jr. (1974) e Trixie Delight di Paper Moon (1973).

6 Il camino che arde nella stanza sarebbe stato in grado di illuminare almeno parte della stanza, ma per la sospensione di incredulità questo e altro.

7 Cit. Clue (1985), AFI Catalog of Feature Films 

8 Paramount Pictures Presents Clue: The StoryBook, di Matthews, Landis e Lynn, 1985, pp. 57-59

9 Attore inglese che aveva lavorato con Kubrick in 2001: Odissea nello Spazio, prima, e poi in Barry Lyndon come il

capitano Quin. Fu poi il sovrintendente Quinlan, accanto all'ispettore Clouseau di Peter Sellers, ne La pantera rosa sfida l'ispettore Clouseau, film uscito dopo la morte, nel 1980, di Sellers.

10 Inoltre Lynn e Curry erano stati compagni di scuola alla Kingswood School in Bath, UK.

12 È curioso notare che questo stesso teatro è stato usato nella creazione di film come La finestra sul cortile, di Hitchcock. Clue Locations, su 80s Movies Rewind 

13 Roysden è celebre nel settore per essere stato il set designer di Blade Runner (1982).

15 Nella tecnica Matte la pellicola viene esposta due volte, imprimendovi parte di due immagini diverse: si hanno, per esempio, degli sfondi uniti ad oggetti più vicini che sono per la prima volta uniti nello stesso luogo, la pellicola; si ottiene oscurando le parti che devono rimanere in primo momento vuote durante la prima esposizione della pellicola (ad esempio per sviluppare lo sfondo della scena) e poi si oscura la parte già sviluppata per imprimere nella cellulosa gli oggetti, o i personaggi, restanti. Questa tecnica viene fatta risalire agli stessi fratelli Lumière e viene usata già ne The Great Train Robbery del 1903.

16 The art of murder, con foto risalenti al 2003  

17 Sulla stessa riga si pone Rotten Tomatoes, con un punteggio della critica fermo al 63%, mentre il pubblico arriva all'86%. 

18 Clue, Box Office Mojo 

20 Clue, Metacritic 

21 Lo shadowcast si ha quando, durante la proiezione di un film, si ha un cast davanti allo schermo che mima le scene in sincrono con la pellicola, senza tuttavia pronunciare le battute. È una pratica spesso usata per Musical come The Rocky Horror Picture Show Repo! The Genetic Opera .

22 McDowell è uno dei diciassette scrittori horror intervistati da Douglas E. Winter in Faces of Fear. Encounters With the Creators of Modern Horror del 1985, accanto a Clive Barker, William Peter Blatty, Robert Bloch, Stephen King e molti altri. 

23 Creatrice della serie The Baby-Sitters Club.

25 'Clue' Review: A Whodunit That Looks a Lot Like a Board Game, di Juan A. Ramirez, 8/2/2022, The New York Timse 

27 Già nel 2011 la Hasbro stava pensando di creare un film sull'altro gioco da tavolo di grande successo in suo possesso, Monopoly, e, a quanto dichiarano molte testate giornalistiche ad agosto 2023, il progetto dovrebbe essere quasi pronto, forse con la partecipazione di Kevin Hart, sotto il marchio Lionsgate, che da luglio 2023 ha comprato da Hasbro la casa di produzione Entertainment One (eOne). 'Monopoly' Movie in Works From Lionsgate and Hasbro, di Shrishty, 3/8/2023, Collider 

Century, di Patrick Hipes, 10/2/2020, Deadline 

34 Così descrive la villa dell'anziano scrittore di gialli lo stesso Detective Elliot.

35 Tra i capolavori cinematografici che ispirarono il regista ci sono sicuramente i classici di Agatha Christie, primo fra tutti Poirot e le sue indagini; affiancati da film come Murder by Death (1976), Deathtrap (1982) e Sleuth (2007). In merito: 10 Movies That Inspired Knives Out (& Where To Watch Them), Izak Bulten, 10/12/2022, ScreenRant 

36  Trailer ufficiale di Glass Onion: A Knives Out Mystery 


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