“Shakespeare didn’t have that in mind when he
wrote Romeo and Juliet.”
(Lloyd Kaufman)
"Fuck. I can't believe Murray was a fag"
(Benny Que)
1966, in una famiglia di origini irlandesi nel Missouri
nasce James Francis Gunn Jr., futuro
regista, che fin da giovane sviluppa una forte passione per il mondo
fumettistico e cinematografico.
1974, a New York, Lloyd
Kaufman e Michael Herz fondano
la casa di produzione e distribuzione indipendente Troma, specializzata in
cinema erotico, horror e splatter a basso costo.
Quattro anni dopo, mentre la Troma cominciava a produrre le
sue pellicole, pur senza grossi successi, James Gunn, a solo 12 anni,
influenzato da "Venerdì 13" e "La notte dei morti viventi",
iniziò a girare film di zombie su 8mm assieme ai suoi fratelli, tra cui il
futuro collaboratore fisso Sean Gunn,
nei boschi vicino dove vivevano[1].
Kaufman e Hertz riusciranno a farsi conoscere dal grande pubblico con il loro
primo grande successo nel 1985, con "The
Toxic Avenger", mentre Gunn frequentava ancora la Saint Louis
University dopo essersi diplomato alla Jesuit St. Louis University High School.
1992, dopo una visita alla tomba di Shakespeare[2],
Lloyd Kaufman, Andy Deemer e Phil Rivo, due dipendenti della Troma,
scrivono la sceneggiatura per una parodia di Romeo e Giulietta con Toxic
Avenger come personaggio di supporto, interamente in versi e dal titolo di
"Tromeo and Juliet", rifiutata unanimamente da tutto il
resto dello staff e da Michael Herz stesso. Poco dopo, James Gunn, ancora
inesperto e senza reali esperienze alle spalle, si presenta alla Troma
proponendosi come sceneggiatore, ruolo che otterrà. “Ciò che ha catturato la
mia attenzione" commentò poi Kaufman anni dopo "fu che vomitò sul
palco, che fosse un performance actor che ha vomitato sul palco. Non so se
abbia vomitato perché fosse nervoso o magari perché pensava fosse divertente o
forse perché aveva studiato tutto il lavoro di Terence Malick. Ma in ogni caso, qualsiasi cosa sia
stata, è stata come quando in 'The Producers' Zero Mostel vede il suo Hitler e
dice 'sei il mio Hitler!', James Gunn era il nostro" (“What caught my
attention was he vomited onstage, that he was a performance actor who vomited
onstage, I didn’t know whether he vomited because he was nervous or because it
felt it was entertaining or because perhaps he had studied all the work of
Terence Malick. But whatever it was, it was sort of like that moment in ‘The
Producers’ when Zero Mostel sees his Hitler and says ‘you’re my Hitler!’ James
Gunn was ours.”)[3].
Nel 1994, James Gunn, assieme alla sua band alternative/goth
rock The Icons fondata nel 1989,
incide "Walking Naked",
pezzo che, assieme a "Sunday"
composto sempre da loro qualche anno prima, troverà spazio nel futuro "Tromeo & Juliet" che, un anno
dopo, Gunn rispolvererà, riscrivendolo in una chiave molto più marcia e oscena,
rimuovendo anche Toxie dal cast, che verrà però continuamente citato e
omaggiato anche nell'opera finale. L'idea di Gunn vedeva Tromeo come uno
spacciatore di crack e Juliet come una stripper e una prostituta, oltre a
presentare alcuni dei temi scabrosi della versione finale in una chiave molto
più esplicita e gratuita. Kaufman stesso rifiutò tale versione, ma decise
comunque di partire da questa come fondamento per il film. Modificata da lui e
Gunn, lo script sarà pronto a divenire realtà nell'estate del '95, con un
budget di $350,000, uno dei film più costosi che la Troma abbia mai prodotto.
Lo schema in versi inizialmente desiderato da Kaufman viene scartato in favore
di più battute e comicità, mantenendo alcuni passaggi dell'opera shakespeariana
originale che, recitati nel contesto trasgressivo e sporco del film, danno un
senso di surrealismo ancora maggiore e risultano momenti di un'elevata
comicità. Nonostante sia il co-regista del film (è comune per molti registi
iniziare come tali o come assistenti registi, basti pensare), non viene
creditato come tale nei titoli di testa e di coda, figurando solo come
sceneggiatore.
"Volevo che [Tromeo e Juliet] sviluppassero una
relazione molto intensa e in effetti l'hanno fatto. Ma hanno deciso che in
realtà non avrebbero dovuto avere rapporti off-screen fino a dopo il film. Non
ricordo se l'hanno effettivamente fatto, ma questo ha dato alle loro scene
sullo schermo una formidabile tensione sessuale ed è stato qualcosa a cui un
pervertito malato di sesso come me non avrebbe mai pensato in un milione di
anni." ("I wanted
them to develop a very intense relationship and indeed they did. But they
decided that they shouldn't actually have off-screen intercourse until after
the movie. I don't remember whether they ever did but this gave their on-screen
scenes together terrific sexual tension and was something a sex-crazed pervert
like me would never have thought of in a zillion years")[4].
La pellicola, ambientata nei bassifondi della Manhattan di
inizio anno '90, si apre con una narrazione del cantante e bassista Lemmy Kilmister, che accettò il ruolo
gratuitamente in quanto definì la Troma il "rock'n'roll del cinema"[5],
prima di presentarci i nostri trasgressivi e improbabili protagonisti: la
storia ruota attorno a due famiglie, i ricchi Capulet e i poveri e disgraziati
Que, legati da un'antica faida dovuta all'industria pornografica nella quale un
tempo, i due patriarchi delle famiglie, erano soci, e in particolare si
focalizza sulla storia d'amore tra Juliet Capulet (Jane Jensen) e Tromeo Que (Will
Keenan), la prima una vegetariana con una relazione di stampo solo sessuale
con la sua cuoca e abusata dal padre; il secondo un teppista scavezzacollo che
passa il tempo con il suo saggio cugino Benny (Stephen Blackehart, che continuerà a lavorare con Gunn negli anni,
inclusi i suoi cinecomics più recenti, e ispirato al personaggio di Benvolio) e
il suo folle amico Murray Martini (Valentine
Miele, ispirato al personaggio di Mercuzio dell'opera originale), credente
nel vero amore, ma molto sfortunato con le ragazze. Il loro amore sarà il
catalizzatore per un'escalation di depravazione sessuale, violenza, grottesche
trasformazioni e atroci morti.
Il film venne rilasciato anche in numerosi festival in giro
per il globo, tra cui il Festival di
Cannes (a cui la Troma partecipa abitualmente fuori competizione), Fantasporto, Mar del Plata Film Festival, Oldenburg
Film Festival, Stockholm
International Film Festival e anche al Fantafestival
romano nel 1997, per la sua diciassettesima edizione, locato al cinema
Quirinale e a Palazzo delle Esposizioni, con Lloyd Kaufman e Brian Yuzna
ospiti, dove "Tromeo & Juliet" vinse il premio di miglior film
dell'anno, battendo titoli quali "Mimic"
di Del Toro e "Crash" di
Cronenberg. Il titolo ricevette prevalentemente un'ottima accoglienza da parte
di pubblico e critica, visto come un'esilarante ed irriverente parodia,
descritto però come "il nadir degli adattamenti di Shakespeare" dal
critico Daniel Rosenthal ("the
nadir of screen Shakespeare...[it] takes every major character and incident
from Romeo and Juliet and systematically drains them of humanity in a tedious,
appallingly acted feast of mutilation and softcore sex.")[6], che si unisce al coro di coloro che, invece, non riescono a reggere gli eccessi della Troma.
Benché sia un prodotto dalla forte carica disgustosa, con
tabù come l'incesto o la violenza fisica, scandito dalle profanità commesse e
dette dai personaggi, “Tromeo & Juliet” non risulta mai genuinamente
schifoso o troppo oltraggioso, riuscendo a mantenere il giusto equilibrio tra
crudeltà e comicità, non prendendosi mai (o a lungo) troppo sul serio,
ma mantenendo un ritmo prevalentemente svelto e con ottime tempistiche comiche,
senza mai rompere il patto narrativo con lo spettatore (che, a dirla tutta,
capisce presto di potersi aspettare di tutto) e senza sacrificare la
narrazione. La violenza è sì esplicita (uno stuntman ha anche rischiato
realmente la vita per una scena, a causa di problemi con la finta finestra
dalla quale si sarebbe dovuto lanciare), ma è filtrata dalle reazioni esagerate
e dalle dinamiche improbabili del film, risultando divertente, in
un'esasperazione della slapstick comedy di cui la Troma è maestra; le sequenze erotiche anche sono molto insistenti e, in certi momenti, quasi pornografiche per quanto gratuite possano sembrare, ma, nuovamente, non risultano stomachevoli grazie ad un buon pacing ed alla loro contestualizzazione nell'opera in generale.
La recitazione sopra le righe del cast, ma carismatica e forse
funzionale proprio per le sue imperfezioni, conferisce un'ulteriore livello
di surrealismo ad un'opera che, d'altro canto, non teme di trattare alcuni temi
sociali e politici, tra cui una critica ecologica al sistema di macellazione
della carne industriale, e a mostrare una regia lucida e capace di donare
alcune inquadrature iconiche, con ottime costruzioni della scena, mostrando i
primi passi del futuro Gunn, trainato dal veterano Kaufman, in un sodalizio che
porterà i due a collaborare nuovamente nel 1997 per la serie tv "The Tromaville Cafè".
James Gunn stesso ha un cameo in una delle scene più
violente del film: un personaggio perde un braccio dopo essere stato investito
e finisce per essere decapitato, causando un incidente ad una famigliola
felice, di cui padre è proprio un giovanissimo Gunn. Tale scena verrà inoltre
riusata in molte opere della Troma future, tra cui il quarto Toxic Avenger.
Sean Gunn anche ha un ruolo, più sostanziale, come l'avverso, viscido e
incestuoso Sammy Capulet, un personaggio grottesco e il primo bizzarro figuro a
cui l'attore darà volto in un film del fratello. Anche il montaggio risulta
funzionale (curato da Todd Field,
acclamato regista del recente "Tár"),
mantenendo un ottimo pacing aumentando la scorrevolezza. La colonna sonora rock
già citata si sposa perfettamente con l'atmosfera e le scene mostrate,
antipasto per la cura di questo lato nei film futuri di Gunn, nonostante questo
sia il solo film di cui è regista per cui abbia effettivamente composto in
prima persona, nonostante in film come la duologia di "Scooby-Doo" porti comunque avanti
la sua carriera da musicista, dando un assaggio delle sue inclinazioni e dei
suoi gusti, che risultano già più che chiari. Gli effetti pratici sono di bassa
lega, eccezion fatta per alcune scene come quella del piercing al capezzolo, ma
d'intrattenimento proprio per questo. Il sangue a raffica, le mutilazioni e le
brutali morti (che si protraggono spesso per un po' prima che i personaggi
possano spirare, ma senza essere mai fortemente drammatiche) faranno felici
qualsiasi fanno dello splatter in un perverso tripudio di esagerazioni.
Il pathos traspare in poche scene, prevalentemente nel
climax finale, ma riuscendo ad essere d'impatto, specialmente nelle dinamiche
della relazione tra Tromeo e Juliet che per alcune scene ha un sapore dolce e
romantico, nonostante il tutto sia continuamente smorzato dalla forte vena
comica che, a differenza di ciò che si potrebbe pensare per un film qualsiasi,
è a favore della struttura dell'opera, permettendogli di non sbilanciarsi mai
nel becero e nel gratuito, nonostante de facto lo faccia dal primo secondo,
dimostrando nuovamente come non sia importante ciò che si narra o si mostra, ma
come lo si fa. L'aspetto più orrorifico del film (escludendo il gore di cui abbonda)
viene a galla prevalentemente nelle sequenze oniriche che, dopo una benvenuta
apparizione dell'iconico mostro pene (Penis
Monster, trademark della Troma), abbiamo una disgustosa sequenza, senza
alcuna battuta che ne minimizzi l'impatto, in cui Tromeo divora dei popcorn dal
ventre di Juliet, prima che dei reali ratti escano fuori, aumentando l'orrore
della disperata ragazza. Al suo risveglio, ciò che le da il bentornato in
veglia è il suo disgustoso e abusivo
padre, Cappy Capulet (William Beckwith),
un altro personaggio con cui è impossibile empatizzare e che riesce a
trasmettere un reale senso di orrore da divenire quasi una forza del male per
cui si fa il tifo contro, stomacati dai suoi modi, ambigui, violenti e
deplorevoli, ma che lasciano molto all'immaginazione dello spettatore circa il
quanto in là effettivamente si spingano, riuscendo nel turbare con efficacia.
"Tromeo & Juliet" entrerà nella storia come
uno dei più grandi successi della Troma, un vero e proprio cult della commedia
horror ed uno degli adattamenti più improbabili della storia del cinema, fuori
dagli schemi per tutta la sua durata. La carriera di Gunn dopo questo suo
debutto sarà in ascesa e, l'esperienza raccolta sul set, porterà il regista a
realizzare il suo primo film girato da solo alcuni anni dopo: "Slither".
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NOTE
[1] Jarrett Medlin, A Conversation With Director James Gunn, 12 agosto 2015, St. Louis Magazine
[2] Contenuti speciali "Tromeo & Juliet", Disco 2, edizione Digitmovies
[3] James Gunn Looks Back at the Making of ‘Tromeo & Juliet’, 28 aprile 2017, The Ultimate Rabbit
[4] Lloyd Kaufman, Make Your OwnDamn Movie, p.180
[5] Contenuti speciali "Tromeo & Juliet", Disco 2, edizione Digitmovies
[6] Daniel Rosenthal, "BFI Screen Guides:
100 Shakespeare Films", British Film Institute, London, 2007, ISBN 978-1-84457-170-3,
p.221
LETTURE CONSIGLIATE
- Slither - Il primo anomalo passo di James Gunn a Hollywood
- Super - In principio c'era un eroe mascherato, armato di chiave inglese
- Guardiani della Galassia Vol. 1, 2 & Holiday Special - Una retrospettiva sull'epica sci-fi di James Gunn
- The Suicide Squad - La rinascita DC di James Gunn
- Guardiani della Galassia Vol. 3 - Nel meraviglioso cielo infinito
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