Come definireste il primo Jurassic Park? Direste che è un ottimo film? Che è una pietra miliare del cinema? Un cult assoluto e che chiunque dovrebbe vederlo almeno una volta prima di morire? Per me è pura e semplice "magia del cinema", ho un ricordo indelebile dello stupore e della meraviglia provata alla prima visione dell’opera di Spielberg; immaginate cosa voglia dire vedere per la prima volta a schermo dei dinosauri in carne ed ossa (metaforicamente) con gli occhi di un bambino, mi viene la pelle d'oca solo a pensarci. Il successo di Jurassic Park deve aver fatto sentire ad Hollywood odore di profitto in quel lontano 1993, cosa che ha portato alla creazione di ben due seguiti più o meno riusciti e una nuovissima e "all'avanguardia" saga-sequel che giusto qualche giorno fa ha portato alla luce un nuovo capitolo "Jurassic World - Il Dominio" (Jurassic World: Dominion) di Colin Trevorrow.
Facciamo un passo indietro e inquadriamo meglio in che direzione sia andato a parare questo "universo cinematografico": il primo film, come sappiamo, offre un finale deliziosamente aperto, i nostri iconici protagonisti riescono a scappare dall'isola dove ormai il controllo umano non la fa più da padrone, senza però darci ulteriori spiegazioni sul destino degli animali preistorici che ora popolano quelle terre, ma, presto detto, e i ben due seguiti diretti arrivano in nostro soccorso per sfamare la nostra voglia di conoscenza. “Il Mondo Perduto - Jurassic Park” e “Jurassic Park III” hanno sostanzialmente lo stesso pattern narrativo: “sulle isole dei dinosauri (scopriremo l’esistenza di una seconda isola) ci sono dei problemi con i dinosauri, nessuno, per ovvi motivi, ci vuole mai tornare, ma alla fine ci tornano tutti, sempre". Detto sinceramente, non me la sento di essere neanche troppo duro con questi due film, entrambi, seppur con i loro difetti e con la palese intenzione di cavalcare l'onda di successo del primo, ci regalano un buon livello di intrattenimento, rivediamo in un modo o nell'altro il professor Grant (Sam Neil), la dottoressa Sattler (Laura Dern) e Ian Malcolm (Jeff Goldblum) scappare dai lucertoloni da noi amati che, tra cliché e inesattezze paleontologiche, ci fanno tutti contenti. Quello che ho sempre rimproverato a questi sequel, però, è stato il voler ambientare sempre le vicende sulle due isole e non in uno scenario dove i dinosauri raggiungessero le grandi metropoli per creare un qualcosa di quantomeno diverso, JP 2, a questa tematica, l'occhio lo strizza, ma rimane sempre ancorato saldamente ad Isla Sorna facendoci solo sognare.
Jurassic Park (1993, regia di Steven Spielberg) |
Passano 14 anni e il primo Jurassic World si propone sul mercato a gamba tesa e tutti i fan della "trilogia originale" vanno in visibilio, me compreso; poi però tutti vedono il film, incarnazione perfetta di quello che io chiamo "spremere fino all'ultima goccia un franchise che stava bene dove lo avevano lasciato", sorte toccata anche ad altre saghe, basti pensare a Ghostbusters, Terminator, Alien, insomma, ormai ci abbiamo fatto l'abitudine. A pensarci bene, però, cosa c'è di sbagliato nel voler svecchiare un prodotto in modo da renderlo fruibile ad un pubblico moderno? Assolutamente nulla... purché non si voglia ridurre tutto a un blockbuster acchiappa nostalgici per macinare un po' di soldi, ed in effetti JW propone delle ottime idee, rielabora in maniera originale il materiale di partenza.
Il problema è come lo fa.
Se nei primi film, infatti, il pericolo nasceva dal ritrovarsi su un’ isola sperduta piena di animali feroci, in JW abbiamo la malsana voglia di creare dei dinosauri grossi... grossi e spaventosi per attirare visitatori (tematica anche interessante, ma non è questa la sede per parlarne), che ovviamente diventeranno un grosso e spaventoso problema in seguito, specie quando i suddetti “dinosauri grossi” verranno pure dotati di abilità speciali degne di supereroi Marvel. Uniamo, infine, questo a una messa in scena che si prende terribilmente sul serio e lascio a voi le conclusioni.
Jurassic World (2015, regia di Colin Trevorrow) |
In "Jurassic World - Il regno Distrutto" (JW2) vediamo come tutti abbiano capito che giocare a fare Dio non sia una cosa semplice, bensì piuttosto pericolosa e, infatti, il dinosauro che creano questa volta è molto più piccolo, MA molto più pericoloso, un sorta di arma che il governo vuole utilizzare a suo vantaggio; dite che le cose andranno a buon fine? Ovviamente no, carneficina anche qui (senza mai una goccia di sangue a vista, non vorremmo mai turbare nessuno). Dopo due pellicole del genere andarne a vederne una terza con scetticismo direi che è una presa di consapevolezza più che normale, ma è qui che entra in gioco "Jurassic World - Il Dominio" del quale, per me, sarà molto difficile parlare.
Questo terzo capitolo lascia molto perplessi già dai primi attimi in quanto notiamo una divisione narrativa piuttosto netta in due trame: da un lato Owen e Claire (rispettivamente interpretati da Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, protagonisti del primo JW) alle prese con una vita in clandestinità a causa di una genitorialità improvvisata della figlia Maisie (Isabella Sermon), cercando di nascondersi dal governo e aiutando il mondo a convivere con i dinosauri, boicottando allevamenti clandestini e simili con i mezzi a loro disposizione; dall’altra un Alan Grant e una Dott.ssa Sattler (protagonisti insieme al Dott. Ian Malcom del primo JP) in gran spolvero che vogliono trovare soluzione ad un “pericolo ecologico” messo in atto da una multinazionale dal lato oscuro intenzionata ad ottenere potere senza troppi scrupoli. So cosa vi state chiedendo “ma come possono due incipit così diversi trovare un punto d’incontro all’interno della vicenda?”, beh… a questo punto della pellicola sarete costretti a dover scegliere che tipo di spettatore voler essere per le 2 ore e 30 minuti che vi aspettano.
Iniziamo con lo spettatore “a cervello spento”, se avete scelto la pillola blu vi divertirete come dei bambini, questo nuovo capitolo della saga è follia pura, vedremo finalmente i dinosauri scontrarsi con la contemporaneità dei giorni nostri dando anche il fianco a questioni interessanti, facendo riferimento a ciò che potrebbe succedere se effettivamente la criminalità umana potesse mettere le mani su una “risorsa” del genere (dal bracconaggio e vendita sul mercato nero alla sperimentazione genetica illegale, insomma, nulla di originale, ma ho apprezzato lo sforzo), per poi passare a ore piene di scene d'azione alla "Fast and Furious" dove, però, negli inseguimenti al posto di Camaro cromate vedremo dei velociraptor e non finisce qui perché saremo bombardati da dinosauri geneticamente modificati, incroci tra specie, piani malvagi che prevedono l'utilizzo di ibridi, momenti alla “Dragon Trainer” dove si accarezza tutto quello che cammina e ha gli artigli, pterodattili che fanno precipitare aerei, non una ma ben due battaglie tra dinosauri giganti completamente a caso e una spolveratina di camere fisse sul lato B dei personaggi (anche quello del Dott. Grant, sì). Insomma, potrei andare avanti all’infinito, ma non voglio rovinare le mille sorprese che nasconde questa meraviglia. Ultimo dettaglio, ma non meno importante: amanti delle citazioni, non vi preoccupate, perché saranno tutte talmente tanto didascaliche che non dovrete fare il minimo sforzo per coglierle.
Spettatori “attenti”, o meglio “fastidiosamente perspicaci”, che per colpa della vostra pillola rossa non riuscite a digerire il fatto che il Conjuring Universe sia il più bello mai creato… saranno 2 ore e passa impegnative. Iniziamo rispondendo al dubbio sollevato prima in relazione a “come” le due trame presenti andranno collegarsi: molto semplice non lo faranno MAI, gli sceneggiatori hanno avuto la brillante idea di incollarle insieme grazie ad una “coincidenza” facendole coesistere nel film, ma entrambe potrebbero benissimo andare per la propria strada senza problemi; tutto ciò è ovviamente solo un pretesto per incastrare i personaggi della prima trilogia all'interno della nuova, facendoli interagire tra di loro in maniera veramente goffa, mal riuscita e assolutamente non necessaria. Restando sempre sulla trama, la problematica principale è che succedono tantissime cose contemporaneamente, ma nessuna risulta minimamente interessante, si vede proprio lo sforzo di “riempire” di avvenimenti il tutto, ma il risultato è un polpettone esageratamente action dove inseguimenti vari e momenti “scappiamo dai dinosauri/scappiamo dai mercenari” (come è giusto che sia in una storia di questo tipo, ma i tempi andrebbero calibrati) sono talmente frequenti che ogni tanto dimentichi cosa effettivamente i protagonisti stiano facendo al di là del mettersi in salvo.
Passando ai personaggi, beh, che dire, quelli di JP godono della protezione derivante dall’opera di provenienza, qui sono sfruttati in maniera pessima, ma, bene o male, ci siamo tutti affezionati; quelli di JW, se prima erano delle macchiette su gambe, ora li hanno bidimensionati completamente (come tutti i nuovi volti, ovviamente), ma, come dicevo, in questo capitolo trama e approfondimenti psicologici sono stati messi da parte per dare spazio alla componente action e al fattore “oddio sto vedendo Alan Grant e la Dott.ssa Sattler in un film moderno che emozione mamma mia”, semplicemente non è così che funziona, perché mai dovrei interessarmi ad un storia dove non mi importa assolutamente nulla dei protagonisti? (“parentesi Daniella Pineda”, nel film interpreta la zia Rodriguez, ossia una sorta di “signora del crimine” super malvagia, neanche troppo rilevante, eppure viene inquadrata di continuo, nei 10 minuti di presenza scenica ha credo cinquanta zoom languidi sul volto e non ho capito perché, dopo un po' credevo mi stesse sfuggendo qualcosa, ma tutt’ora non ho trovato una possibile spiegazione. Che fosse un product placement come quelli presenti di Apple e Maserati? Forse non lo scopriremo mai.)
Ad ogni modo, il problema più grande arriva ora: come già accennato, JW ha portato, tra le varie innovazioni, il concetto di "creiamo delle attrazioni biologiche a nostro piacimento", cosa interessante, ma allo stesso tempo terribilmente difficile da gestire, visto che il confine tra credibile e grottesco è veramente sottile, ovviamente, in questi film, questa barriera viene sfondata e, dopo un dinosauro con le abilità di Predator e uno che è fondamentalmente un carro armato con i denti, cosa mai si saranno inventati? Minimo un dinosauro a due teste stile "2-Headed Shark Attack", un ibrido uomo-T-rex, una creatura cyborg… nulla di tutto ciò, in JW3, nonostante facciano riferimento nei trailer in modo fuorviante al "carnivoro più grande mai esistito" (ne parleremo dopo), abbiamo delle cavallette... delle grosse cavallette e, ovviamente, sono loro (nonostante il film ce la metta tutta per non farlo sembrare così palese) il motore della seconda storyline, quindi salutiamo anche la possibilità di vedere un “antagonista” degno di nota.
Piccolo focus sul lato tecnico; pure su questo lato non ci siamo, la regia è confusionaria da morire e per il 90% delle scene d’azione non si capirà nulla; la fotografia è buona nel complesso, ma abbastanza insipida; la CGI è molto altalenante e passa da qualità Asylum a iper realistica in un attimo; e la colonna sonora, quando non è poco incisiva, tira fuori dei riarrangiamenti del tema principale del primo JP posizionandoli in modo quasi comico come sottofondo a delle scene sbagliatissime.
Quindi, tirando le somme, l’ultimo (si spera) capitolo di questa saga è consigliato? Direi di sì, sia per le pillole blu che per le pillole rosse, i primi si faranno quattro risate in compagnia, i secondi godranno del senso di completismo per aver visto tutto quello che il cinema ha fatto uscire negli anni sui nostri amati lucertoloni e, infine, grazie a questo, potranno apprezzare ancora di più la qualità del vero e unico Jurassic Park.
Se siete arrivati fin qui con la lettura complimenti, adesso entriamo un pochino più nello specifico facendo SPOILER per parlare di ulteriori dettagli problematici. Inizio col dire che non mi ricordavo minimamente dell’esistenza di Maisie e che Owen e Claire avessero deciso di “adottarla”, sono rimasto alquanto confuso e, come se non bastasse, ci verrà spiegato che lei è un clone. Un clone partorito da se stessa. Partorito… perché… perché mai dovrebbe succedere una cosa del genere, che è tra l’altro il trigger della seconda storyline... veramente gli sceneggiatori non hanno avuto nessun’altra idea per far intrecciare le due trame? Hanno dovuto ricorrere a tale livello di forzatura? Questo apre anche una questione etica di un certo spessore, ma ovviamente nessuno si farà delle domande, pure Maisie scopre di essere un clone e rimane impassibile, quindi, se non lo fa lei, perché dovrebbero preoccuparsene gli altri; per non parlare del fatto che la “Maisie Scienziata” abbia deciso di creare un clone di se stessa per porre rimedio alla malattia genetica incurabile di cui soffriva per regalare una “una vita piena” alla “Maisie clone” senza però condividere la scoperta con il mondo… perché?
Restando sempre sulle storyline parliamo del pretesto che coinvolge Grant e la Sattler, veramente uno sciame di locuste minaccia i raccolti (e non solo) dell’intero paese e l’unica persona ad interessarsene è la Dott.ssa Sattler? (è lei che coinvolge Grant nella missione, lui stava vivendo la sua personale lotta in difesa della paleontologia in un mondo dove ti puoi ritrovare un triceratopo nel giardino di casa). A proposito delle locuste, se sono state scelte come “minaccia di punta” perché hanno dovuto aggiungere forzatamente la presenza del Gigantosauro? Appare sì e no in due scene dove si scontra con il Tirannosauro del primo film (è proprio quello del primo JP, era stato detto ai tempi di JW2) in questa lotta ai limiti dell’imbarazzo, dove sembra quasi ci voglia esse uno scontro tra le due trilogie, dove in un primo momento sembra vincere “quella nuova” ma poi ovviamente il T-Rex ha la meglio, quasi a voler dire “abbiamo fatto 3 film osceni ma lo sappiamo e portiamo rispetto al vero cult”, cosa che si ricollega a forse l’unica parte veramente bella del film che consiste in 5 secondi di Ian Malcom che dice “Jurassic World? Non sono un fan”.
Rimanendo su cose che non stanno ne in cielo ne in terra: Henry Wu (BD Wong). BASTA! Qualcuno arresti quest’uomo, nel primo JP ok, faceva solo il suo lavoro niente da dire, però poi in JW ha creato l’Indominus Rex e dovrebbe esserci il suo zampino anche nell’Indoraptor (la cui base genetica è l’Indominus Rex) di JW2 e qui crea le locuste, al di là di un ergastolo a vita, almeno, smettete di assumerlo, capisco che sia comodo a livello di soluzioni narrative, ma sta diventando imbarazzante. Ciliegina sulla torta, come ultima riflessione, vi porto la scena che ritrae Owen, il Dott. Grant e Maisie che, per catturare “il figlio/clone di Blue” (velociraptor importante nel primo JW e non voglio neanche toccare l’argomento, stendiamo un velo pietoso), si mettono di fronte a lui, bloccandolo coda al muro per utilizzare la “tecnica” di Owen per domare i raptor, quindi, non solo vediamo i protagonisti delle due trilogie fare squadra in un momento di cringe piuttosto elevato, ma ci viene fatto intuire che Maisie potrebbe esse la nuova protagonista del possibile prossimo capitolo...
Potete vedere "Jurassic World - Il Dominio" attualmente nelle sale cinematografiche.
ARTICOLO DI
REVISIONE DI ROBB P. LESTINCI E GIULIA ULIVUCCI
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