lunedì 31 gennaio 2022

La Raccapricciante Genesi di Godzilla - Il diario di Goro Maki

Data l'uscita su Prime Video lo scorso Agosto di Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, quarto componente della tetralogia dei cosiddetti 'rebuild' nonché tassello conclusivo del grande mosaico che rappresenta la saga vogliamo tornare con la mente al 2015 anno in cui Hideaki Anno, suo autore, andando contro tutte le aspettative (specialmente contro a una certa cultura di Internet che lo ha bacchettato per aver impiegato tanto tempo a portare a termine il progetto) accettò la co-regia, con Shinji Higuchi, di un reboot di Godzilla made in Japan messo in cantiere da TOHO in risposta al buon successo della versione statunitense firmata da Gareth Edwards per Legendary/Warner Bros nel 2014.

Il resto è storia Shin Godzilla (2016), dopo la messa in sala ed il successo sconfinato ottenuto in patria, si muoverà lentamente oltreoceano dove verrà accolto tiepidamente per poi essere prontamente riscoperto e compreso riuscendo così a conquistare il pubblico e soprattutto la critica occidentale. Non solo una reinterpretazione inedita di un personaggio che al tempo era già stato proposto una trentina di volte, ma anche un film straordinario realizzato con un criterio ed una tecnica degni di ossequio. La più grande freccia al suo arco è l'ecletticità con cui si presta a molteplici chiavi di lettura: dal kaiju-eiga con forti ispirazioni alla cultura pop nipponica; all'aspra satira e/o critica nei confronti della società e di determinate usanze giapponesi; ad una trasfigurazione fantastica di disastri drammaticamente reali del passato recente, come l'incidente nucleare di Fukushima o lo tsunami del 2011.
Uno degli aspetti più interessanti ed enigmatici è il personaggio di Goro Maki, il professore scomparso che per primo aveva scoperto dell'esistenza di Godzilla e aveva lasciato delle informazioni che infine si sarebbero rivelate fondamentali per neutralizzarlo. Una figura apparentemente indecifrabile il cui ruolo, volutamente lasciato ambiguo, è molto difficile da inquadrare specialmente alla prima visione. 

Perché un personaggio così importante non appare mai, e perché si è dedicato a studiare Godzilla in segreto prima che si scatenasse sul Giappone? Qual è stato il suo destino? Ai fini del racconto imbastito da Anno questi sono interrogativi accessori, che vengono messi da parte in favore di altro, ma a cui possiamo provare a rispondere partendo da più fonti. 

Iniziamo col poco che riusciamo a vedere nel film, raccogliendo degli indizi sfuggenti: nelle ore precedenti alla prima apparizione del mostro Goro Maki scompare ed il suo yatch, il Glory Maru, viene trovato abbandonato nella baia di Tokyo (in perfetto ordine, privo di alcun segno che possa far pensare a un incidente o peggio) con le scarpe riposte nella cabina in maniera ordinata, chiaro segnale di suicidio nella cultura nipponica. Nello yatch vengono trovati numerosi file criptati, oltre che un origami e una breve nota: Ho fatto come ho preferito. Adesso, fate lo stesso. In realtà scopriremo che l'origami nasconde il cuore delle ricerche di Maki, descrivendo il principio alla base del metabolismo e della capacità del mostro di continuarsi ad adattare e evolvere. Inoltre apprenderemo che il professore rimase vedovo della moglie, morta per esposizione alle radiazioni, e che qualche tempo dopo venne espulso dalla comunità scientifica del proprio paese natale, il che lo costrinse ad abbandonarlo e lavorare per un'azienda energetica statunitense. Sarebbe stato proprio in quegli anni, mentre studiava gli effetti dei rifiuti nucleari scaricati nell'Oceano Pacifico, che lo scienziato sarebbe entrato in contatto con Godzilla, o almeno con la sua prima forma. Venuto a sapere del suo nuovo oggetto di studio, il dipartimento dell'energia americano gli avrebbe impedito di pubblicare la ricerca.
A questo punto possiamo passare a delle informazioni più consistenti che provengono dal materiale extra cinematografico, in primis dall'artbook The Art of Shin Godzilla, che contiene un resume in cui il dottore ipotizza come questa creature marina preistorica possa essere rimasta per anni in stretto contatto con le scorie, nutrendosi di esse, e mutando. Oltretutto, nel documento viene sottolineato come le straordinarie capacità evolutive di un simile organismo vadano al di là di qualsiasi possibile concezione umana. Sarà grazie ad altri due libri, Historian Monstrum (Godzilla Theory) di Shigeru Kuratani ed il Goro Maki Journal, che potremo entrare nel vivo della vicenda e ricostruirne degli aspetti inquietanti fino a questo momento rimasti sconosciuti. Una piccola parte del primo e l'interezza del secondo, come il titolo suggerisce, sono proprio appunti e note scritte dallo scienziato nel corso della sua ricerca. Di seguito, riporteremo alcuni dei passi utili per cercare di capire qualcosa in più:

RAPPORTO DEL COMITATO DI INDAGINE SU GODZILLA

DIARIO DEL DR. GORO MAKI 

MANEGGIARE CON CURA - CONTENUTO CONFIDENZIALE

Questo rapporto dimostra che il Dr. Goro Maki, il 4 Gennaio 2016, dagli Stati Uniti è tornato in patria dove è rimasto per sette giorni prima della sua misteriosa scomparsa nella baia di Tokyo. Il diario venne lasciato nella stanza 205 dell'Hotel Shiosai di Zushi-Kamakura. E' probabile che l'intero contenuto di questo diario dovesse essere scritto dal dottore, e che egli fosse rimasto a bordo dello yatch fino a poco prima di recarsi nella stanza.

Il ''diario' è una sorta di documento di ricerca che è stato scritto nel corso di circa un anno, mentre il dottore era scomparso dopo essersi dimesso dall'Istituto di Genetica dello Sviluppo di Miskatonic nel Massachusetts, USA. Le indagini hanno rivelato che dopo le dimissioni ha cambiato nome ed è rimasto nel paese.

E' un taccuino scritto a matita, per la maggior parte in corsivo in Inglese, talvolta in Tedesco e Francese e raramente in Giapponese (solo per le memo). Tuttavia, ci sono alcune parti che sono state coperte con dell'inchiostro, altre che se sono state tagliate o strappate. Si ritiene che tali modifiche siano state fatte dal dottore stesso durante il suo soggiorno in albergo (basandosi sulla corrispondenza delle impronte digitali lasciate sul taccuino). Per quanto è stato ipotizzato, è un'impressione consensuale che ciò che è stato lasciato fosse destinato ad essere letto dalle autorità. Il Dr. Maki sembra aver deliberatamente omesso la parte che conduce al cuore del progetto, il lavoro di decodifica biologica è estremamente difficile a causa di metodi come l'analisi al computer o tecniche sperimentali. 

Tuttavia, sono già stati scoperti dei dati che potrebbero scuotere le fondamenta della biologia moderna. 

14 febbraio 2015,
C'è stato il sole tutto il giorno. Eppure il mio cuore era in subbuglio. 
Il computer continuava a dire ''no''. Era come se quell'oggetto inutile si prendesse gioco di me! 

Ovviamente sono io che sbaglio. E' inutile prendersela con delle macchine. Il risentimento non è un punto di partenza.

Devo fare attenzione e continuare a provare. Non sarei in grado di fare il calcolo a mano, può farlo solo questa macchina abominevole. 
Avrei dovuto scegliere il modello più semplice, rimuovere diverse variabili, ridurre i parametri, semplificare il fenomeno e cercare di concludere il piano del corpo animale più semplice ma...cosa manca? Assumendo la proliferazione di tutte le linee cellulari, i percorsi di differenziazione e tutte le possibili interazioni maligne (e non il numero di cose che accadono nel vero embrione), anche se ci provo, il processo di generazione fallisce lungo la strada.

A mancare è qualcosa di cruciale e primitivo. Non so cosa!

14 marzo 2015,
Sono stato occupato nella regolazione del vettore per tutto il giorno. E' stata una giornata molto fredda. Dopo colazione, il postino che è venuto a consegnare il DNA sintetico sembrava sorpreso di vedere la mia faccia. 

Sembra che stia lavorando troppo, quando mi sono guardato allo specchio i miei occhi erano spenti e avevo paura. Ho pensato ''cos'è questo mostro'' ?

Nel corso della giornata ho avuto una conversazione col mio computer. Sto diventando pazzo. Questa macchina è un pessimo interlocutore. Almeno è la migliore al mondo. A volte sono tentato dall'impulso di distruggerla.

INTERRUZIONE

Il contenuto che ne deriva rivela già che il suo carattere è vicino all'epistemologia.
ILLEGIBILE

È come se una creature simile a un artropode, come il mostro del Cambriano Anomalocaris, avesse un sistema nervoso centrale sul lato dorsale come un vertebrato. In questo momento sto affrontando un problema semplice. Ora posso immaginare tale struttura e persino sezionare la creatura basandomi su quella stessa immaginazione. Esattamente con le mie mani...

Quello stupido computer insiste dicendo che è ''impossibile''. Dunque le macchine non hanno immaginazione?

19 Marzo 2015,
Oggi ha fatto un freddo terribile. Mi è tornato in mente di uno ''scienziato pazzo'' cacciato 200 anni fa dall'università in Germania in cui ho studiato da giovane. In breve, cercò di rispondere alla domanda su come manipolare l'informazione genetica per ottenere un auto-fenotipo. Nel presente, tale consapevolezza non sarebbe stata definita un delirio. Se ci si pensa ora, ebbe grande lungimiranza. Me lo ha ricordato.

Da giovane ero attratto da tale ipotesi sconsiderata, ma più propenso a deridere l'orgoglio di quell'uomo irriverente. Dopotutto, a quel tempo, non riuscivo nemmeno a pensare alla modificazione genetica. Nelle note lasciate dall'apprendista di quello scienziato, dalle quali appresi la sua storia, era scritto: ''Una persona che non è dio non cerca di progettare un calice''.
Oltre a queste poche testimonianze dirette del dottore abbiamo anche appunti e bozzetti che ritraggono proprio la creatura con cui entrò in contatto nel Pacifico, la prima forma di Godzilla mai mostrata nel film che possiamo intuire Maki abbia catturato, studiato, sezionato e tentato di ricostruire a partire dalla forma embrionale. Perché ha fatto tutto questo? Perchè è stato così determinato nel proseguire le proprie ricerche, e come ha risolto il problema che lo ostacolava? 
 
Una risposta certa non ci è mai stata data, ma la verità dietro a tutti questi segreti si può capire faticosamente, e nasconde un tetro segreto. Concludiamo questa ricostruzione con il parlare della coda di Godzilla. Tutti vedendo il film ne hanno notato la stranezza, la deformazione, la mostruosità ma non tutti si sono accorti di come questa coda cambi lentamente col proseguire degli eventi anche quando non viene inquadrata direttamente. Nel finale, una volta che l'avanzata di Godzilla viene arrestata ed il mostro congelato ci si sofferma su di essa da cui si stava per sprigionare qualcosa di orribile: una nuova evoluzione della creatura che, capace di adattarsi a qualsiasi situazione, stava generando dei suoi simili dalle fattezze antropomorfe pur di sopravvivere. 

La realtà, al di là di quanto visto nella pellicola, è ancora peggiore. Guardando con attenzione diversi oggetti di scena o il modello realizzato da Takayuki Takeya, si è infatti scoperto che dal suo interno si stava liberando un intero essere di forma umanoide delle dimensioni di Godzilla. Ciò si può dedurre dagli enormi occhi e dalle mandibole e mascelle che si possono scorgere al suo interno.

Cosa diavolo è successo nel laboratorio di Goro Maki nel corso di quell'anno di studi? Dove è finito lo scienziato? Godzilla è scappato dal suo laboratorio o è stato liberato? Come ha fatto a replicare, in qualche modo, il DNA umano? Soprattutto è stato un incidente o Goro Maki ha voluto scatenare il mostro sul paese che gli aveva voltato le spalle e permesso alla moglie di morire irradiata, a causa di taciti accordi con gli Stati Uniti a cui permettevano di continuare a condurre test e ai quali si sono aggiunti nello scaricare scorie nucleari inquinando l'oceano? O forse ha voluto testare il coraggio e la prontezza di una società che oramai disprezzava da tempo? Dopotutto ha lasciato dietro di sè gli elementi necessari per sconfiggerlo, seppur ben nascosti.  

Interpretatelo come volete, il bello dell'opera di Anno e Higuchi è anche questo, ma ricordate che a volte il silenzio può essere più eloquente di mille parole...

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