Continuando a spulciare il vasto catalogo offerto da HODTV, la prima piattaforma streaming on-demand italiana che esibisce principalmente produzioni indipendenti di stampo thriller/horror (oltre che alcuni titoli targati Midnight Factory), la scelta per la nostra proposta di oggi è ricaduta su altri due cortometraggi diversi tra loro ma legati da un tema comune, da un sottile filo rosso, ossia l'omaggiare un certo tipo di immaginario, un concetto estremamente astratto seppur vivido: quello del cinema dell'orrore nella sua accezione più semplice e diretta quando pensiamo ad esso e a cosa rappresenta.
Il primo è AirB-N-Dead, scritto e diretto da Wolf Turner, dalla durata di 6 minuti, uscito il 16 Febbraio del 2018. Racconta della giovane coppia di James e Rey, che si concede di passare una breve vacanza di un fine settimana per celebrare il loro fidanzamento ufficiale. Per farlo James affitta online uno squisito appartamento spazioso, luminoso, moderno nello stile ed abbondantemente arredato (tanto da far stupire la sua ragazza per esserselo potuto permettere). Estasiati dai comfort che l'alloggio offre i due sembrano ignorare un paio di elementi stridenti con l'ambiente circostante, una cornice contenente un'immagine del Bates Motel di ''Psycho'', ed una vecchia televisione a tubo catodico accompagnata da un lettore VHS e una discreta collezione di cassette. James, da buon fanatico del cinema horror vintage, è subito attratto da quello che ai suoi occhi appare come un tesoro, un film in videocassetta dalla locandina generica e dal titolo ancor più sommario di ''Slasher''.
Ciò lo sprona a dare una sistemata alla vecchia TV, abbandonata lì chissà da quanto, per poterlo guardare e trascinare con sè la molto meno entusiasta Rey. Il vecchio elettrodomestico, nella sua apparente semplicità, emana però un'aura negativa ed inquietante che man mano invade tutta la casa. I due, distratti, continuano ad ignorare il bizzarro apparecchio per poi essere travolti dalla luce accecante che emana e sparire nel nulla. Tempo dopo, quando sul posto si reca una nuova coppia pronta a passare qualche giornata rilassante, verrà ritrovata la stessa VHS con James e Rey impressi nella copertina...
Se la fatica di Turner non brilla né nella scrittura (specialmente dei dialoghi) né nella line delivery da parte degli interpreti, e non colpisce per la sua direzione fotografica; i meriti di questo lavoro, che gli hanno permesso di essere generalmente apprezzato e di vincere dei premi in alcuni concorsi, sono sicuramente il ritmo incessante dato da un montaggio serrato e da una regia ipercinetica à la Raimi oltre che un comparto sonoro suggestivo, che strizza l'occhio a tante vecchie glorie di genere. Infine quel che lo rende apprezzabile è soprattutto la sua autoironia di fondo, che sembrerebbe essere stata ereditata da un certo tipo di cinema Craveniano, senza dimenticare il lapalissiano riferimento al cinema di genere anni '80.
Adesso passiamo al corto serbo/russo Bloody Popcorn, scritto da Dmitriy Viter e girato da Miroslav Lakobrija, della durata di 4 minuti e uscito il 31 Ottobre 2018. Al contrario del primo, questo è molto poco interessante e la sua realizzazione è palesemente amatoriale.
La sinossi: Sei mai stato solo al cinema a mezzanotte, a mangiare i popcorn? Non farlo mai! è esplicativa di tutto quel che succede al suo interno, cioè niente di particolarmente sconvolgente, oltretutto totalmente privo di qualsivoglia forma di dialogo e di contestualizzazione. Ci mostra un uomo seduto in quello che dovrebbe essere un cinema, anche se a onor del vero sembrerebbe più una sala conferenze, mentre mangia soddisfatto dei semplici popcorn come se fossero ambrosia e guarda, su quello che è un pessimo green screen, quelle che saranno le prossime scene del cortometraggio stesso (?).
Nel frattempo la sala si popola e al suo fianco siede un'affascinante ragazza bionda con un cappello nero abbastanza kitsch, che inizia a guardare bramosamente i popcorn. Scambiando gli sguardi della giovane per attenzioni rivolte nei suoi confronti, l'uomo le si fa più vicino ma ecco che improvvisamente viene assalito da tutti gli altri spettatori (ragazza bionda compresa) per poi essere sbranato vivo in quella che sembra essere una sequenza uscita da un film di Romero (però con molti, tristi, schizzi di sangue in computer grafica).
Non c'è nient'altro da aggiungere, questo è quanto. Ha senso consigliare la visione di questo secondo corto solo se siete alla ricerca di qualcosa di totalmente randomico, strampalato, ai limiti del trash. Se invece lo stessimo guardando dalla prospettiva sbagliata? Se ci fosse qualcosa di più che non riusciamo ad afferrare? Secondo chi scrive non può essere altro che un potenziale meme virale ancora da scoprire o il futuro del cinema indipendente, senza vie di mezzo. Lasciamo la sentenza a voi lettori.
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