lunedì 7 settembre 2020

Brevi visioni di morte (Recensione "Inner Land" e "The Daughters of Virtue")

L’altro giorno, mentre facevo un giro su HODTV, mi sono imbattuto in due corti parecchio notevoli. Per chi non sapesse cosa sia HODTV, sostanzialmente è una piattaforma streaming che propone un'ampia gamma di titoli horror, thriller e mystery, di cui gran parte sono indipendenti. Tornando a noi, oggi volevo parlarvi di questi due cortometraggi, appunto, visto che mi hanno colpito entrambi in maniera diversa.

Il primo di questi due si chiama Inner Land, scritto e diretto da Vivian Papageorgiou; la storia parla di una giovane insegnante (interpretata da Andromachie Makridou) che va a lavorare in una strana scuola, dove la sua cognizione del tempo differisce da quello dell’edificio. Lentamente, gli insegnanti e gli alunni tenteranno di intrappolarla in quel piccolo mondo cadaverico. Ci riusciranno? Sta a voi guardare e scoprirlo.

Il corto, della durata di 18 minuti, riesce a raccontare un’interessante e coinvolgente storia su una mini-società, in cui ogni individuo sembra quasi la copia dell’altro, soprattutto da un punto di vista psicologico e comportamentale; insomma, dei zombie. Chiunque si opponga alle regole e alle aspettative di quella società, si ritroverà con due possibilità: integrarsi e diventare uno ‘zombie’ come loro, o diventare cibo per larve.

Probabilmente metterei Inner Land in alto nella lista dei miei corti preferiti. Tutto era eccellente, dalla location ai colori, dalle inquadrature alla colonna sonora, dalla performance degli attori, inclusi i bambini/studenti, alla trama accattivante che, secondo dal mio punto di vista, critica un po’ la società nostrana. Questi elementi riescono a creare un’atmosfera davvero affascinante e poetica, cosa che mi ha fatto innamorare di quest’opera.

Il secondo corto di cui parlerò è chiamato The Daughters of Virtue, scritto e diretto da Michael Escobedo. Probabilmente qualcuno di voi lo ha già visto poiché nel 2019 è stato pubblicato sul famoso canale youtube ALTER, ricevendo parecchie visualizzazioni che, al momento, ammontano a 550 mila.

Negli anni Ottanta, una casalinga di nome Alice (interpretata da Sylvia Panacione) invita a casa sua un gruppo di preghiera composto da sole donne. Ma, durante l’incontro vengono a galla segreti e scandali che porteranno ad una folle convinzione da parte della leader del gruppo, Betty (Maria Olsen), riguardo Alice.

Il corto, dalla durata di 12 minuti, ha un forte elemento retrò che richiama le pellicole uscite negli anni in cui è ambientato, in maniera non banale; ciò è stato reso possibile e credibile, grazie ad un comparto audio e sonoro fenomenale, alla bravura delle attrici e della fotografia del film. Quest’ultimo punto in particolare, l’ha tramutato da buon prodotto a una piccola perla: ho adorato le inquadrature e l’utilizzo della luminosità che assume un verde vivace, presente durante tutto il corso dei dodici minuti, dando carattere alle scene. Il risultato è qualcosa di semplicemente memorabile ed iconico.

Quale di questi due corti vi ha intrigato di più? Li conoscevate o non ne avete mai sentito parlare prima d’ora? Ad ogni modo, io ve li consiglio entrambi, sono due piccoli capolavori da non perdere assolutamente e, come anticipato, potete trovarli entrambi su HODTV, assieme a centinaia di altri titoli. Per iscrivervi basterà cliccare qui e, se non siete sicuri, vi è comunque una prova gratuita!

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