Quando sei piccolo e ti appassioni alla lettura dei
fumetti, o si ha la tendenza ad apprezzare lo stile americano oppure quello
giapponese (senza escludere, naturalmente, l’apprezzamento per entrambi).
Questo perché ognuno si immedesima meglio nelle storie che più si avvicinano
alla fantasia de lettore. Io ho sempre trovato soddisfazione nel leggere i
manga perchè, almeno all’epoca, erano sfrontati, crudi ed estremamente critici
nei confronti della società (vedasi lo spettacolare "Akumetsu" ) e, di tutti quelli che ho letto, quindi degli autori
che ho apprezzato, spicca in particolar modo Hiroya Oku, creatore del famoso manga in oggetto da quale hanno
tratto tre film, un anime, due romanzi ed un videogioco. Di quei tre film, due
sono girati in Live Action (attualmente reperibili tramite Amazon
Prime Video) e uno in CG (visionabile su Netflix).
Con questo articolo, vorrei parlare del primo dei due
live action, ovvero Gantz: L’inizio, girato da Shinsuke Sato.
TRAMA E PERSONAGGI
Kei Kurono (Kazunari
Ninomiya) e Masaru Kato (Ken'ichi
Matsuyama) sono due amici d’infanzia che, per
via di alcuni motivi, durante la loro vita hanno intrapreso due strade diverse.
Un giorno qualunque, la sventura volle che si incontrarono nella peggiore delle
situazioni ovvero prima dell’avvento di una immane disgrazia: il loro incidente
ferroviario. Questo non fu che l’inizio di una nuova vita per entrambi con la
conseguente scoperta di una invasione aliena sulla terra che, con l’aiuto della
misteriosa sfera nera "Gantz", dovranno annientare.
CONSIDERAZIONI
Con l’intenzione di stuzzicare l’interesse verso la
visione de film, vorrei fare una premessa proseguendo la sintesi della trama e
romanzandola a modo mio, partendo direttamente dalla prima scena ovvero quella
nella metropolitana ferroviaria:
“Kei, un pervertito e cinico menefreghista, notò
che un signore ubriaco cadde sui binari. Osservandosi attorno, si chiese se mai
qualcuno avesse il coraggio di aiutarlo. Kato, ragazzo da cuore grande
ma con problemi con la giustizia, nel frattempo si sistemò nei pressi di Kei
nell’attesa dell’arrivo de treno. Notando anche lui il signore in difficoltà,
si fece forza e si buttò sui binari per salvarlo. Chiese ripetutamente se
qualcuno potesse assisterlo ma nessuno si fece avanti quando, inaspettatamente,
si accorse che i suo amico d’infanzia lo stava osservando dalla banchina pochi
metri più avanti. Kei, evidentemente confuso ed imbarazzato, non seppe
cosa fare ma, non appena vide il treno arrivare, si lanciò sui binari per
aiutarlo. All’arrivo de treno, i due videro la morte in faccia quando
d’improvviso si ritrovarono in un appartamento disarredato, situato in un
distretto di Tokyo. L’appartamento non aveva nulla di particolare se non che
presentava, a centro di esso, una grossa sfera nera con all’interno un uomo
nudo, calvo e con una mascherina ossigenante. Oltre ai due amici, erano
presenti anche altre persone che a loro volta si sentivano sconvolte e
disorientate. Ad un certo punto, la sfera emise una strana melodia come
preludio della prima missione per i nuovi arrivati con conseguente briefing su
di essa e successiva distribuzione di armi e tute potenzianti. Fu così che
cominciò la rivalsa degli umani contro gli alieni.”.
Il manga è un capolavoro Sci-fi estremamente crudo,
violento e “sexually explicit” che difficilmente si riuscirebbe a trasporlo
senza incappare in qualche pesante censura. Sangue ed erotismo si susseguono in
un vortice di estremismi atti al mostrare la vera natura degli esseri umani. Non
per niente, le ragazze sono praticamente tutte giovani e procaci quasi a voler
criticare una società basata sull’estetica.
Il film difatti (e come era lecito aspettarsi) inzia con
il seguire la trama originale per poi dirigersi subito verso l’interpretazione
del regista pur continuando a trattare le principali tematiche del fumetto.
Diciamo, più che altro, che parte come un buon adattamento cinematografico poi
prendendosi libertà interpretative che possono più o meno piacere. Preso il
film quindi come fine a se stesso, una coerenza di fondo c’è e la cosa non può
che essere apprezzabile sia da chi ha letto il manga che da chi non lo ha mai
letto. Spesso però mi è capitato di intravedere una scrittura de copione
abbastanza rigida ed attinente ai canoni del genere quasi come ad essere
banalmente prevedibile.
La regia invece tratta bene l’idea originale de manga e
dona generalmente chiarezza all’azione e un buon quadro generale con
interessanti punti di vista.
La recitazione è altalenante ma con una media decente.
Una nota la farei per il personaggio di Joichiro Nishi che è il classico
stereotipo dello sbruffoncello scolastico alla giapponese con relative
espressioni ilariche che, personalmente, non ho molto apprezzato in questo
contesto. Ma forse perché ne ho visti fin troppi di questi soggetti nei film
con la Yakuza o comunque gli action provenienti da so levante.
Con grande gioia però, gli effetti speciali sono fatti
bene e riprendono perfettamente lo stile del fumetto, comprese le scene esageratamente
splatter che concorrono a mantenere il divertimento costante per tutta la
ripresa.
PRO
+ Si attiene allo stile della controparte cartacea;
+ Recitazione con alti e bassi ma mediamente decente;
+ Armi futuristiche ed esplosioni sono sempre sinonimo di
divertimento ;
+ Shinsuke Sato, seppur presosi la licenza
d’interpretazione già dalla prima missione, riesce comunque a donare un senso
ad un’opera derivativa che però necessita di essere completata con i sequel.
CONTRO
- Alcune, solite, giapponesate sia a livello recitativo
che stilistico;
- Approfondimento dei personaggi principali trattato in
maniera superficiale;
- I comprimari sono carne da macello;
- Alcune cose sono lasciate in sospeso e molto
probabilmente non verranno mai spiegate (comprensibili però da chi ha letto il
manga);
- Senza vedere il sequel, il finale rimane completamente
aperto (non propriamente un contro se si guarda i capitolo successivo).
VERDETTO FINALE
Per quanto non perfetto, ha un senso e l’impegno del
regista si vede quindi direi che personalmene mi è piaciuto. Se avete voglia di
passare due ore divertenti ma senza grosse aspettative allora ne consiglio la
visione.
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