"Screams of pain and agony... rent the silent air
Amidst the dying bodies...blood runs everywhere”
(Judas Priest, The Sentinel, Defenders of the Faith, 1984)
La cultura Heavy Metal ha sempre avuto un rapporto particolarmente intimo con il tema horror in generale, affrontandone gli aspetti più macabri e quelli più occulti e misteriosi, fin dalle sue origini.
Già nell'album omonimo di esordio dei Black Sabbath, disco che indubbiamente sancì la nascita del Metal come genere a sé stante (e che tra l'altro ha raggiunto la veneranda età di 50 anni pochi giorni fa), l'orrore è respirabile a pieni polmoni, in particolar modo con la celeberrima title track, grazie al suo sapiente utilizzo del tritono e del soggetto satanico alla base del testo. Maun altro elemento di grande effetto, al quale sicuramente il disco deve parte del suo successo, è sicuramente la copertina; lugubre, sinistra, misteriosa, con la figura distorta di una donna in nero sconosciuta al centro, circondata da una vegetazione morta e dai colori spenti. Anche per questo motivo ci troviamo di fronte alla nascita a 360° di un nuovo stile musicale, dettando le regole anche da un punto di vista strettamente estetico, che verrà in seguito ripreso da altre band per le loro cover art.
Il gruppo caposaldo del sottogenere black metal, Venom, nel proprio disco di esordio del 1980, Welcome to Hell, ma anche per il successivo Black Metal, utilizza uno stile estremamente minimale, ma di grande impatto emotivo. Un pentacolo su sfondo nero sul quale spicca, simmetricamente, il volto caprino di Satana con gli occhi puntati verso l'osservatore, donandogli un aurea inquietante e straniante, che sicuramente rispecchia i temi trattati nei pezzi che compongono l'album.
Figura, questa del Bafometto che si rivelerà cara a numerose band del genere, come ad esempio gli Angel Witch, che la utilizzeranno, nella sua interezza, come logo ufficiale della band, dopo aver realizzato un disco d'esordio del 1980 con una copertina estremamente strana, dove viene raffigurato un ambiente infernale, totalmente rosso, dal quale è impossibile reperirne i dettagli chiaramente.
Andando molto più avanti con gli anni, ma rimanendo sempre sul tema demoniaco, i leggendari alfieri della NWOBHM, Saxon, pubblicano nel 1997 Unleash the Beast, disco di discreta fattura, con quella che probabilmente è una delle copertine più riuscite del gruppo: una terribile creatura demoniaca, un gargoyle vivente, appoggiato sul bordo di una muragila, con gli occhi rossi fuoco e la bocca spalancata e bavosa, fissa l'osservatore, circondato da un atmosfera tempestosa dove prevalgono le cromature rosse accese, che vanno ad invadere anche il logo della band ed il titolo del disco.
Restando su questa scia cromatica, stupenda e degna di nota la copertina di Scream Bloody Gore, disco di esordio dei leggendari Death, nella quale sono raffigurate tre figure scheletriche intente a banchettare sorseggiando dei calici di vino, con il soggetto al centro che porge il suo bicchiere verso l'osservatore, fissandolo.Sapiente sarà poi la scelta di utilizzare dei “personaggi” che regolarmente torneranno sulle copertine delle band lungo il corso degli anni, delle vere e proprie “mascotte”, che, molto spesso, vengono rappresentate con dei caratteri inquietanti.
La prima, e sicuramente la più famosa, è senza dubbio Eddie, figura simbolo degli Iron Maiden sin dal loro primo disco omonimo, un inquietante zombie che nel corso degli anni verrà rappresentato in numerose versioni, quali demone, cyborg, faraone, pilota di arei e persino alieno. Grazie a questo personaggio le copertine della band britannica assumeranno un aura molto spesso suggestiva e sinistra, come quella di Fear of the Dark del 1992, sicuramente una delle più riuscite, dove la figura si trova fusa al tronco di un albero mentre alza minacciosamente l'artiglio della mano destra, con uno sguardo glaciale, reso spaventoso dai suoi terribili occhi gialli.
L'utilizzo di un personaggio ricorrente verrà ripreso anche da altre band, tra cui, se vogliamo passare al sottogenere del thrash metal, i Megadeth. Il gruppo di Dave Mustaine inizierà ad utilizzare, a partire dal loro secondo album Peace Sells...but who's Buying? la figura di quello che verrà poi chiamato Vic Rattlehead, uno scheletro dagli occhi coperti da una placca di metallo, con due ganci attaccati alla base della bocca, e due ostruzioni metalliche alle orecchie, spesso usato come fonte di denuncia alle istituzioni politiche e militari di tutto il mondo.
Di particolare impatto Chaly, il teschio dalle ali di pipistrello che fronteggia la stragrande maggioranza delle copertine degli statunitensi Overkill, sin dal terzo album Under the Influence, dove l'orribile creatura spara laser verdi dagli occhi contro un giovane, all'interno delle fetide fognature di New York, riprendendo il testo del singolo Hello from the Gutter.
Articolo di Andrea Gentili
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