lunedì 23 dicembre 2019

Il demone del Natale - tra leggenda, cinema ed attualità

Strano ma vero, nella tradizione di diverse culture dell'Europa Centrale (dall'Austria, alla Baviera, al Trentino e molte altre) esiste una figura del tutto singolare legata al Natale. In contrasto con il sempre verde Babbo Natale/San Nicola, di cui è il braccio destro, nonostante sia circondato da un'aura decisamente oscura, similmente all'Aiutante Oscuro o, secondo una bizzarra teoria che abbiamo già trattato, a Santa Claus stesso.

Il suo nome è Krampus (dal tedesco "Krampen", artiglio) ed è un demone dal pelo nero, con artigli, corna, zoccoli e una lunga lingua rossa. È ritratto con un sacco in cui intrappola le sue vittime, ed un bastone con cui le picchia. Oltretutto si trascina dietro delle lunghe catene, spesso accompagnate da alcune campane, che stanno a simboleggiare il trionfo della Chiesa Cristiana sul demonio.
Se il compito di San Nicola è quello di premiare i fanciulli migliori con dei regali, quello di questa creatura è di punirli...in maniera ben più drastica rispetto quella a cui il Babbo Natale della Coca-Cola ci ha abituati. Questa creatura infernale è solita manifestarsi per le strade delle città la notte del 5 Dicembre (Krampusnacht), in cui va a caccia di bambini cattivi inseguendoli, malmenandoli e poi, a seconda delle versioni, divorandoli o portandoli all'Inferno. La mattina del giorno seguente, il giorno di San Nicola, i bambini vanno a controllare cosa è stato lasciato nella scarpa che hanno messo fuori la porta: un dono, per quelli buoni, o un bastone per quelli che sono stati così fortunati da sopravvivere al Krampus fino a quel momento. 

Riguardo alle origini di questa figura esistono più teorie. C'è chi crede che sia di matrice pagana, d'altronde di divinità dalle simili fattezze, venerate dalle streghe prima dell'avvento della Cristianità, ne conosciamo molte. Altri rispondo a questa storia con un'altra leggenda: si racconta di come sulle Alpi, in tempi remoti, un gruppo di giovani delinquenti si vestisse da demoni per terrorizzare i villaggi vicini e rubargli le scorte di cibo. Quando però iniziarono a sospettare che tra di loro si fosse insinuato un vero diavolo, convocarono San Nicola che lo smascherò per le impronte caprine che lasciava, e lo esorcizzò. 
Illustrazione di Cristiano Baricelli
In tempi recenti esiste un'ulteriore scuola di pensiero che è stata adottata anche dal National Geographic, che ricondurrebbe la storia del Krampus alla mitolgia nordica; egli sarebbe il figlio di Hel, dea dell'aldilà. Va detto però che in molti contestano quest'ipotesi, tacciandola di non essere altro che un collegamento inventato di sana pianta dello scrittore fantasy Gerarld Brom, per il suo romanzo del 2012 "Krampus the Yule Lord".

Le sfilate ispirate al mostro sono parte vitale di questo mito. Avrete sentito parlare di cosa è successo recentemente a Vipiteno, in Alto Adige: durante una di queste sfilate in maschera, dei manifestanti vestiti da krampus avrebbero aggredito e infierito con violenza sugli altri partecipanti. Questi cortei solitamente iniziano con l'arrivo del vescovo S. Nicola, con i regali da consegnare ai giovani meritevoli e in compagnia di moltissimi diavoli che inizialmente terrà a bada. Al calare del sole però San Nicola sparirà dalla scena e li lascerà senza alcun controllo, selvaggi e inferociti, liberi di scorrazzare per le strade e attaccare o spaventare tutti gli altri manifestanti. Durante queste sfilate è severamente vietato smascherare i Krampus, ma anche reagire fisicamente ai loro attacchi.
Quella del Krampus è una tradizione folkloristica molto particolare, figlia di una concezione di insegnamento del giusto e dello sbagliato ai più piccoli vecchia e terrorizzante, che non è mai stata vista di buon occhio dalla Chiesa Cattolica. Non a caso dopo il 1932, durante il periodo dell'Austrofascismo, venne totalmente proibita la celebrazione della "festa del demonio" e anche in molte altre aree germaniche venne portata avanti una campagna di sensibilizzazione anti- Krampus. A causa di simili provvedimenti questa celebrazione rischiò di estinguersi ma grazie agli sforzi fatti verso la fine del XX secolo, volti al al preservare un patrimonio culturale così ricco (e così antico) che riguarda diverse culture del Vecchio Continente, tra cui quella italiana, è sopravvissuta fino ad oggi.

Il Krampus, infatti, è riuscito ad insidiarsi anche nel mondo del cinema e della serialità a partire dal 2010 con il film "Trasporto Eccezionale - Un racconto di Natale" ("Rare Exports") per la regia di Jalmari Helander. Il film, nonostante non citi mai direttamente il Krampus gira attorno a una bizzarra scoperta archeologica: Babbo Natale è stato trovato, ma non è l'uomo sorridente che tutti ci aspettiamo, bensì un gigantesco mostro peloso e cornuto ricoperto da ghiacci, un gigante del passato che unisce i tratti caratteristici di Babbo Natale (come la lunga barba) a quelli del Krampus, creando un terrificante mostro che da secoli terrorizza la notte di Natale divorando gli sventurati bambini.
Dopo anni di assenza dallo schermo, eccezion fatta per un corto del 2012 diretto da George Dalphin, il Krampus fa il suo debutto effettivo sia al cinema che in tv, apparendo nell'episodio "Il Gemello di Babbo Natale" della serie Grimm e nel film "Krampus - The Christmas Devil", un film a basso budget di una qualità infima e montato in maniera più che amatoriale, che sotto la, se così definibile, regia di Jason Hull mostra un mostro, realizzato con un fatiscente costume, il Krampus appunto, terrorizzare una cittadina, inseguito dal capo della polizia (A.J. Leslie) e da un San Nicola cacciatore di mostri (Paul Ferm). Nonostante la cosa migliore della pellicola sia la sua locandina, riuscirà comunque a generare diversi seguiti, opportunamente usciti in concomitanza o immediatamente dopo quello che potrebbe essere definito il film definitivo del Krampus. 

Nel 2015, infatti, esce "Krampus - Natale Non è sempre Natale", per la regia di Michael Dougherty, lo stesso regista che ha creato l'icona moderna di Sam nel film "La vendetta di Halloween" ("Trick'r Treat"). Il protagonista dell'opera è Max (Emjay Anthony) che tre notti prima di Natale porta la sua famiglia all'annuale riunione natalizia, che si rivelerà però ben presto un fallimento, non solo per i litigi, ma anche per l'attacco di alcuni demonietti (i Klowns), un macabro presagio della presenza del demone natalizio per eccellenza: il Krampus, intenzionato a portare Max e i suoi cari all'Inferno.
Nello stesso anno, come precedentemente accennato, usciranno ben due film sulla figura del diavolo natalizio: "Krampus: The Reckoning" di Robert Conway, che vede Zoe (Amelia Haberman) alle prese con un bizzarro amico immaginario: il Krampus e "A Christmas Horror Story", un'antologia horror diretta da Grant Harvey, Steven Hoban e Brett Sullivan, che vedrà, al centro dei suoi ultimi due segmenti, il Krampus (Rob Archer) in lotta con Santa Claus (George Buza) in persona... ma non sempre tutto è come sembra. 

Dal 2015 in poi, quasi ogni anno, nel periodo natalizio esce un nuovo film sul Krampus, più o meno originale, come ad esempio "Mother Krampus" di James Klass del 2017, che fonde il mito della strega Frau Perchta con la figura del demone assistente di San Nicola o "Krampus Unleashed" del 2016, di Robert Conway, che narra di una famiglia alle prese con il mostro titolare (Travis Amery).
Il demone si è quindi imposto come una sorta di icona moderna del genere horror, destinata a regnare incontrastata sulla stagione natalizia: un destino già profetizzato da Dougherty, che da sempre ne aveva riconosciute le potenzialità.

La notte di Natale, quindi, ponete più attenzione a ciò che udite, mettete al sicuro i vostri bambini, chiudete ogni porta e finestra: potrebbe esserci un Krampus in agguato, affamato, nascosto, che non aspetta altro che l'occasione per trascinare voi e ciò che amate con lui negli Inferi per un Natale tanto freddo quanto lungo e doloroso. Un Natale rosso sangue. Un Natale mortale. Il vostro ultimo, se siete abbastanza fortunati.

Buon Natale.
Articolo di Robb P. Lestinci e Lorenzo Spagnoli, illustrazione originale di Cristiano Baricelli

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