Siamo riusciti anche questo weekend a portarvi una nuova intervista, questa volta al maestro della claymation britannico Robert Morgan, ironicamente già citato da Dave Jackson nell'elenco dei suoi film consigliati.
Annunciandovi una futura recensione del suo "Bobby Yeah" (visibile qui), non aggiungo spazio e lascio spazio all'intervista in doppia lingua italiano/inglese:
Q: Iniziamo con una domanda semplice, come hai iniziato a girare corti animati?
A: Al college studiavo arte e volevo addentrarmi nel mondo del filmmaking. Non c'erano attrezzature o gruppi per creare film nel college quindi l'unico modo per far muovere immagini era costruire gli oggetti e filmarli, quindi ho fatto dei semplici pupazzetti e ho girato il mio primo cortometraggio con una videocamera VHS. Dopodiché sono andato a studiare animazione all'università, e ho fatto altri film.
Q: Let's start with a simple question, how did you start making animated short films?
A: I studied art at college and wanted to get into filmmaking. There was no facilities to make films or work with teams at thew college, so the obvious step towards moving images was to just make objects and film them, so I made some basic puppets and shot my first short film with a VHS camcorder. From there I went to study animation at university, and made more films.
Q: Qual ê la difficoltà più grande che si incontra facendo questi corti?
A: La cosa più difficile è probabilmente la stessa animazione - può essere molto stressante, specialmente se un pupazzo cade sopra a qualcosa proprio mentre stai girando. Ma in realtà non è così difficile. Il problema più grande sono i soldi e la qualità della vita in quel periodo, perché non ci sono davvero soldi in questi film.
Q: What's the most difficult part of making these shorts?
A: The most difficult thing is probably the animation itself - it can be very annoying, especially if a puppet falls over or something during a shot. But really it's not that difficult. The bigger problem is money and how to actually live while making them, because there's not really any money in these films.
Q: In passato abbiamo parlato del Chainsaw Maid di Takena Nagao, che ha avuto due sequel da Lee Hardcastle. Se potessi avere a disposizione la cameriera killer di zombie, che storia creeresti?
A: Credo di averlo visto parzialmente, ma non nella sua interezza. Conosco Lee ed il suo lavoro, quindi posso immaginare come siano i suoi sequel (ride). Ma motoseghe e cameriere non sono proprio ricorrenti nei miei film. Probabilmente finirei per fare un film su uno strano ibrido insetto-cane o qualcosa del genere.
Q: In the past we talked about Takena Nagao's Chainsaw Maid, which had two sequels from Lee Hardcastle. If you could take charge of the zombie-killer maid, what story would you tell?
A: I think I might have seen that at some point but I don't think I've see it all. I know Lee and his work, so I can imagine what his sequels are like (laughs). But chainsaws and maids don't really show up in my films. I'd probably just make a film about a weird half insect / half dog or something instead.
Q: Domanda scontata, ma dovuta: quali sono i tuoi film horror preferiti?
A: L'inquilino del terzo piano, Strade Perdute, Non aprite quella porta, Operazione diabolica e probabilmente moltissimi altri.
Q: Obvious question but due: what are your favourite horror films?
A: The Tenant, Lost Highway, The Texas ChainSaw Massacre, Seconds, probably millions of others.
Q: I tuoi corti si focalizzano su temi come il grottesco e l'orrido, quali sono le maggiori ispirazioni della tua estetica?
A: La mia stessa carne, che è mutata e cambiata durante la mia adolescenza, avevo un'acne orrenda! E poi i dipinti di Francis Bacon, gli horror degli anni '80, le bambole di Hand Bellmee, e un'infinità di altre cose.
Q: Your shorts focus on the grotesque and the horrible, which are the major inspirations of your aesthetic?
A: My own flesh, which changed and mutated during my teenage years because I had horrendous acne! And then Francis Bacon paintings, 80s horror films, Hand Bellmer dolls, and a million other things.
Q: Da dove viene il design del protagonista di Bobby Yeah?
A: È semplice, mi piacciono i conigli. Ma mentre lo stavo scolpendo, mi sono accorta che le orecchie sembravano più orecchie o escrescenze, quindi gli ho dato delle normali orecchie da umano e ho trasformato quelle da coniglio in escrescenze. Poi ho provato diversi corpi per lui, ma ho trovato questo vecchio giocattolo morbido che sembrava perfetto, quindi gli ho dato questa sorta di corpo da giocattolo da bambino e ho visto che funzionava.
Q: Where does the design of the protagonist of ''Bobby Yeah'' come from?
A: I just like rabbits. But then when I was sculpting him, I realised the ears looked more like horns, or growths, so I gave him normal human ears and made the rabbit ears into growths instead. Then I tried out different bodies for him but found this old soft toy that looked great, so I gave him this sort of toy baby body and it just worked.
Q: Domanda stupida, ma... potresti spiegare il significato di Bobby Yeah? Da dove viene fuori la storia?
A: Non riesco a spiegare benissimo il significato di Bobby Yeah perché è abbastanza misterioso. Non c'è un significato preciso - può averne diversi a seconda di chi lo guarda, quindi preferisco che decida il pubblico quale dargli.
Q: Silly question, but... could you explain the meaning of Bobby Yeah? How did the story come out?
A: I can't really explain the meaning of Bobby Yeah because it's quite mysterious. There's no definite fixed meaning - it can mean many things to different people, so I'd rather let the audience decide.
Q: Qual é stata la parte più difficile di Bobby Yeah?
A: La classificazione del colore - ho usato una casa di post-produzione e hanno fatto davvero un lavoro schifoso, quindi ho dovuto litigare per riavere indietro i miei soldi, e poi l'ho fatto da solo e basta. È stato noioso e stressante, ma il lavoro risultava migliore, quindi ne è valsa la pena.
Q: Which was the most difficult part of Bobby Yeah?
A: Color grading the film - I used a post production house and they did a really poor jib, so I had to fight to get my money ba Italyck, and then I just did it myself. That was annoying. But I did a better job so its ok.
Q: Qualche progetto per il futuro?
A: Un film più lungo. Ma non posso parlare troppo del futuro perché sono superstizioso!
Q: Some projects for the future?
A: A longer film. But I cannot really talk about future projects because I'm superstitious like that!
Intervista ad opera di Robb P. Lestinci, traduzione di Iris Alessi
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