domenica 8 settembre 2019

Addio a Black Mesa (Recensione "Half-Life: Decay")

Il porting per PlayStation 2 di Half-Life, sviluppato dalla Gearbox Software e pubblicato dalla Sierra Entertainment il 14 novembre 2001, includeva la terza ed ultima espansione del suddetto gioco, chiamata Half-Life: Decay. Sebbene la Gearbox abbia sviluppato una versione per PC dell’espansione, quest’ultima non venne mai pubblicata, ma, fortunatamente, il 23 novembre 2008 fu rilasciato un porting non ufficiale, tutt’oggi scaricabile gratuitamente. A differenza di Half-Life e delle altre due espansioni, Decay è un videogioco multiplayer in co-op, sebbene sia anche possibile giocare in single-player, controllando uno alla volta i due personaggi giocabili.
Il gioco riporta, ancora una volta, i giocatori a Black Mesa, durante gli eventi di Half-Life. Le protagoniste sono due colleghe di Gordon Freeman, chiamate Gina Cross e Colette Green, le quali, a fronte dell’invasione aliena, dovranno inizialmente aiutare il dottor Rosenberg (personaggio già visto in Blue Shift) a contattare i Marines per richiedere aiuto. In seguito le due scienziate dovranno aiutare il dottor Keller (un altro ricercatore) ad arginare gli effetti della cascata di risonanza.
Siccome la modalità cooperativa rende impossibile il salvataggio rapido, il gioco è diviso in 9 missioni, al termine delle quali i giocatori riceveranno un punteggio in lettere (dalla A alla F) in base ai danni ricevuti ed inflitti. Ricevere una A in ogni missione sbloccherà una missione speciale.

Paradossalmente le caratteristiche principali di Decay diventano anche i suoi difetti più evidenti: la divisione del gioco in missioni, che spezzano quella che in Half-Life e nelle altre espansioni era un’unica narrativa ininterrotta, e la presenza di un altro giocatore e del dottor Keller, che dirigerà le azioni di Gina e Colette (eliminando così qualsiasi illusione di iniziativa personale), rovinano l’immersione e l’atmosfera, e, in una serie che fa di quest’ultime due pilastri portanti, questo è certamente un problema.
Un altro difetto è la trama in sé: laddove Opposing Force e Blue Shift usavano l’incidente di Balck Mesa come punto di partenza per narrare una nuova storia, Decay sente il bisogno incessante di collegarsi ripetutamente agli eventi di Half-Life; l’avventura di Gina e Colette finisce così per esistere solo in funzione di quella di Gordon Freeman, risultando poco originale. Vi sono inoltre vari riferimenti a Blue Shift, tra cui l’inutile presenza del dottor Rosenberg, che risulta essere solo uno strumento per allungare (anche se di poco) la durata del gioco.
Se si escludono le novità introdotte dalla versione per PlayStation 2 di Half-Life (una grafica molto migliorata e la possibilità di giocare la storia nei panni di un Vortigaunt), Decay ha poco di nuovo da offrire: le novità più rilevanti si limitano ad modelli 3D unici per Gina, Colette e il dottor Keller. Sono inoltre assenti, così come accadeva in Blue Shift, tutti i nemici e (quasi) tutte le armi di Opposing Force.
Anche il gameplay presenta svariati problemi: la difficoltà è artificialmente aumentata a causa del numero eccessivo di nemici piazzati, spesso e volentieri, in spazi molto angusti, dove i giocatori non potranno evitare di subire ingenti danni; inoltre il gioco richiede più volte ai due giocatori di separarsi (forse per rievocare l’atmosfera del primo Half-Life o, più probabilmente, per aumentare la difficoltà), causando frequentemente pause nel gameplay, laddove uno dei giocatori deve aspettare un’azione dell’altro per proseguire.
Persino la missione speciale, che è facilmente la parte migliore del gioco, è affetta da molti dei suddetti difetti. I giocatori vestiranno i panni dei Vortigaunt X-8973 e R-4913, incaricati dal Nihilanth (il boss finale di Half-Life), di recuperare tre cristalli di Xen (gli stessi che Gordon Freeman vedrà nell’area del boss finale) rubati da gruppo di ricerca di Black Mesa. Sebbene sia una missione molto più piacevole da giocare rispetto al resto del gioco, da un punto di vista narrativo finisce per rovinare il mistero che circondava il Nihilanth in Half-Life.
Half-Life: Decay risultata quindi essere inferiore ad Half-Life, Opposing Force e Blue Shift, ma bisogna anche tener presente che, più che un’espansione, il gioco è da considerarsi un contenuto extra per la versione PlayStation 2 di Half-Life. Giocarlo con un amico può sicuramente risultare un’esperienza divertente, ma, se volete il mistero, la claustrofobia e l’ansia di Half-Life, dovete cercare altrove.

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