Bene o male tutti siamo familiari con Godzilla e con le diverse interpretazioni del personaggio, lo abbiamo visto anche solo di recente in ben due incarnazioni: quella filo-horror in ambiente realistico di "Shin Godzilla" e quello visivamente enorme americano di "Godzilla" e "Godzilla II: King of the Monsters", ma oggi non voglio parlarvi di queste versioni, né di quelle dei film precedenti con le quali alcuni di voi potrebbevero aver dimestichezza.
Oggi parliamo di un racconto breve del 1979, scritto Sakio Hirata, basato su una storia di Nobuhiko Obayashi e Mitsutoshi Ishigami, ed illustrato da Katsuhiro Otomo e Nobuyuki Shiroyama, "A Space Godzilla", il racconto che sarebbe dovuto diventare il sedicesimo film di Godzilla che mai vide luce.
La storia ruota attorno ad una razza aliena che vive nel Pianeta Godzilla attaccata da una razza rivale, i Suneriani, alieni giganti dalle gambe di capra, corpo e faccia di donne e collo di serpente, che ne distrugge gran parte degli individui.
Tra i pochi più di 10 mila abitanti spicca Rozan, madre di un bambino non ancora nato e moglie di Kunin. Quest'ultima, dovuta allontanarsi a causa della razza malvagia, finisce sulla Terra. Dissezionata dagli umani, si rigenera e comunica telepaticamente con loro, spiegando di star morendo di diabete e di necessitare aiuto per tornare al suo pianeta natale.
Trasformata in una navicella spaziale dagli umani, ritorna nel Pianeta Godzilla, dopo uno scontro con i Manto, creature incappucciate di nero, dove può finalmente dare alla luce Lilin, suo figlio, un Godzilla bianco. Nonostante ciò, la pace é breve ed anni dopo Gamoni, leader dei Suneriani, rapisce Lilin per rievocare i ricordi dei genitori della Terra, intenzionato ad attaccarla utilizzando le stesse onde radio che avevano ammassato i Godzilla permettendone il massacro.
Iniziata una nuova guerra tra Godzilla e Suneriani, Rozan viene distrutta al punto di non potersi più rigenerare, ma è vendicata da Lilin e Kunin che decapitano Gamoni gettandone la testa nell'acido solforico. Oramai vincitori e padroni del proprio mondo, i Godzilla superstiti possono riprendere le proprie vite in tranquillità senza più alcuna minaccia da debellare, ma Lilin, a fine racconto, afferma di voler tornare a visitare il pianeta che lo aveva salvato: la Terra.
L'idea di un'origine aliena di Godzilla era una delle due in lizza negli anni '70, con l'altra di origine divina che sarebbe dovuta essere trattata in un romanzo ("Godzilla: God's Angry Messenger") mai pubblicato, ma alla fine si é preferito per dare origine terrena alla creatura senza interventi esterni o divini di alcun tipo.
A quanto pare il film era già in lavorazione quando venne cancellato, al punto che nel racconto pubblicato sulle pagine dello Starlog Magazine si parlava dell'intera crew della pellicola rivelandone i nomi e annunciando che venne creato un costume per Kukin.
Costume di Kukin creato per il film mai girato |
Un vero peccato, insomma, che non vedremo mai sul grande schermo questa versione di Godzilla molto diversa da quella che siamo abituati a pensare ed, ironicamente, anche la più forte grazie le sue capacità rigenerative e letteralmente di muoversi nello spazio-tempo, con una storia prettamente fantascientifica dove la storia umana è marginale, qualcosa di davvero nuovo.
Ma non pensate che con "A Space Godzilla" abbiamo finito, anzi, questo post va considerato solo come un'introduzione, ho in mente un progetto bello corposo legato a questo particolare pezzo di media del re dei mostri, nel frattempo, ditemi: Sapevate della sua esistenza? Avreste visto un film del genere? Fatemelo sapere con un commento e mi raccomando, Lunga vita al Re.
Articolo di Robb P. Lestinci
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