Iniziamo
la prima biografia con colui che, senza troppi giri di parole, può
essere definito il Re del Trash, assoluto sovrano di tutto ciò che
sarebbe definito di pessimo gusto, colui che ha reso lo squallido cult,
l'unico e solo John Waters.
Iniziamo
la prima biografia con colui che, senza troppi giri di parole, può
essere definito il Re del Trash, assoluto sovrano di tutto ciò che
sarebbe definito di pessimo gusto, colui che ha reso lo squallido cult,
l'unico e solo John Waters.
Il regista statunitense dal gusto
impeccabile per la moda nacque a Baltimora (la stessa città del "padre"
dell'horror, Edgar Allan Poe) il 22 aprile 1946 in
una famiglia della media borghesia assolutamente cattolica. Proprio per
questo, quasi per ironia della sorte, John ebbe una forte educazione
cattolica, divenendo addirittura membro attivo della comunità come
avrebbe voluto i suoi parenti. E fin qui é tutto lineare,
sembrerebbe che la mela non fosse caduta troppo lontana dall'albero, ma
quella mela era su un pendio in attesa della folata di vento che
l'avrebbe buttata via. E quella folata di vento erano i saggi di Freud e
Borroughs e, soprattutto, le droghe sintetiche.
Oramai alienatosi completamente dalla vita cristiana e con la mente più aperta
di quanto avrebbe mai potuto sperare, fece due incontri fondamentali:
quello col cinema e quello con un ragazzo omosessuale con la passione
per il drag, il suo futuro migliore amico, Harris Glenn Milstead,
meglio conosciuto con il nome che lo stesso John gli diede: Divine. Cacciato dalla sua università a Baltimora a causa delle droghe e
vicino ad un tipo di cinema antiaccademico e considerato "degli
eccessi", creò la sua casa produttrice con Divine, la Dreamlans
Production.
John Waters e Divine |
Dopo diversi cortometraggi trasmessi nelle cantine
delle chiese, nel 1969 riesce a filmare il suo primo lungometraggio:
"Mondo Trasho". Durante le riprese, però, viene arrestato per atti
osceni in luogo pubblico in quanto stava filmando la scena di un
autostoppista nudo nei giardini della Johns Hopkins University.
Scarcerato e con il suo secondo film, "Multiple Maniacs", riuscì ad
avere i primi agganci con la New Line Cinema (la stessa di "Venerdì
13").
Nel 1972 esce però la sua produzione più importante, il
manifesto di quel cinema che era stata definita "una scemenza" da
inculcare agli spettatori ignari, "Pink Flamingos", sempre con l'amica
Divine come protagonista. Proprio Divine sarà protagonista di due delle
scene più famose: quella del "rosemary job", dove utilizza un rosario
per la masturbazione, e di quella nella quale lo stesso mangia feci di
cane. Quest'ultima scena, girata alla fine delle riprese, fece andare
nel panico l'attore che immediatamente chiamò un'ambulanza per paura di
eventuali malattie tra le risate della crew intera. Forse adesso avete capito che non si scherza con la geniale follia di pessimo gusto di Waters, vero?
Iniziando a raggiungere il successo, s'ispira agli eventi della Manson
Family (Waters intatti ha una passione per i crimini e la cronaca nera)
per "Female Trouble" del 1974 e continua la sua carriera come regista
della mezzanotte, fino al film "Polyester" 7 anni dopo, il suo primo
film trasmesso nelle sale a tutti, senza alcun limite d'età.
Nel 1990 dirige Johnny Depp in "Cry Baby", con cui collaborerà poi
nuovamente in futuro, e si affermerà come un regista di successo,
nonostante la sua produzione inizierà a dimunire nella decade dei '90,
tornando al vecchio stile solo nel 2000 con "A morte Hollywood".
La vita sentimentale di John é invece sempre stata abbastanza fiacca,
da quanto afferma infatti si é innamorato solo tre volte, ironicamente,
prima di un etero, poi di un bisessuale ed infine di un omosessuale.
Oramai John Waters preferisce una vita tranquilla con spasmodiche
comparsate in vari film, come in "Il figlio di Chucky" o l'autoironico
ruolo in "Excision" dove interpreta un reverendo che fa da psicologo
alla protagonista Pauline.
Proprio di "Excision" potete trovare una recensione qui sul sito.
Articolo di Robb P. Lestinci
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